Novara: crisi dei piccoli negozi, boom dei supermercati: in sei anni cresciuti del 120%

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La crisi dei piccoli negozi non cessa a diminuire in città. Dal 2013 ad oggi, il commercio al dettaglio è calato dell’8%. Sei anni fa, le imprese registrate erano 1406, nel 2019 sono scese a 1298. Calo vistoso anche negli ultimi mesi: al 31 dicembre 2018 le imprese erano infatti 1328. A questi risultati fa da contraltare l’esponenziale aumento dei supermercati: più 120 per cento, dai 5 del 2013 agli 11 di oggi. In previsione c’è la realizzazione di altri due supermercati nella zona di Veveri nei prossimi mesi che dovrebbero essere un Lild e un Aldi. «Il trend è decisamente negativo – ci ha detto Luigi Minicucci direttore generale della Confesercenti Piemonte Nord e Orientale -, il consumatore non consuma. La grande distribuzione cerca di occupare più spazio possibile. Dobbiamo ricordare che la piccola impresa ha il 70 per cento del PIL in Italia. I piccoli continuano a riscontrare sempre il problemi dei consumi, basta farsi un giro in città per notare quanti negozi sono chiusi, qualche anno fa non succedeva». Quali le soluzioni per invertire il trend? «L’amministrazione dovrebbe iniziare ad incentivare il consumo con iniziative che attraggano possibili acquirenti. Uno dei problemi da non sottovalutare rimane il parcheggio. La prima ora, anche nelle zone centrali, dovrebbe essere gratuita. In molti preferiscono recarsi nei luoghi della grande distribuzione dove non lo pagano e lo trovano più facilmente. Inoltre, molti negozi chiudono perché non ce la fanno a mantenere i costi alti degli affitti. Anche la burocrazia non aiuta». Il problema riguarda l’intero Paese. «L’Italia non cresce dal 2011 – dice ancora Minicucci -. sia livello locale che nazionale. I negozi sono passati da 762917 a 742490». «Come amministrazione l’obiettivo è quello di cercare di creare poli attrattivi nei quartieri in modo da far avvicinare la gente – commenta l’assessore al Commercio Elisabetta Franzoni -. Bisogna creare un circuito che sia il più favorevole possibile attraverso eventi. Vogliamo anche prendere dei contatti con i proprietari dei negozi sfitti per incentivare le aperture o il trasferimento delle attivita». Marco Cito