E’ stato inaugurato oggi pomeriggio, sabato 14 settembre, alla Bicocca, il Condominio solidale don Artibano, una realizzazione della solidarietà novarese, voluta fortemente dalla diocesi di Novara attraverso un “progetto emblematico” della Caritas diocesana (foto Alessandro Visconti).
Tanti i presenti, a partire dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, al direttore della Caritas diocesana, don Giorgio Borroni, passando per don Andrea La Regina, responsabile dei macro-progetti di Caritas Italiana, il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Franco Caressa, il prefetto Rita Piermatti, il presidente della Fondazione Comunità del Novarese onlus, Cesare Ponti, il questore di Novara, Rosanna Lavezzaro e numerosi operatori della carità nelle parrocchie e in molte associazioni della città. Tra i tanti presenti anche la sorella minore di don Artibano, suor Maria Grazia.
Il condominio è ospitato in uno stabile di via Massaia, la cui ristrutturazione, del costo complessivo di circa 600mila euro, è stata resa possibile grazie ai fondi 8×1000 Carità della Chiesa Cattolica (circa 413mila euro), della Caritas Italiana (157mila euro) e della Fondazione Comunità del Novarese Onlus (30mila euro). Diverse, poi, le piccole donazioni giunte da privati. A contribuire alla realizzazione anche la ditta Nobili, che ha fornito gratuitamente, come rilevato da don Borroni durante la presentazione del progetto, le rubinetterie.
La struttura è composta da 10 appartamenti, con un piano comunità dedicato all’accoglienza di donne con bambini; uno degli uomini; alloggi d’emergenza per famiglie in difficoltà e spazi comuni a disposizione di tutti gli ospiti (sala riunioni, sala conferenze, sala laboratori, area lavanderia condominiale, spazi gioco e laboratori all’aperto).
Il condominio ospiterà non solo famiglie con problemi abitativi o lavorativi, ma offrirà anche spazi a giovani universitari o neolaureati per co-working o start-up, volte alla sperimentazione di modalità innovative e di nuove forme di impresa sociale. All’interno, insieme a Caritas, opereranno anche l’associazione Il Solco (presente con la presidente Mariangela Rossi e molti volontari), che da oltre 30 anni lavora per dare risposte concrete ai bisogni di ospitalità temporanea alle persone che si trovano in stato di necessità, e il Centro di Consulenza Familiare Comoli (presente la direttrice, Mafalda Granata) che da anni offre ascolto e sostegno psicologico a singoli, coppie e famiglie in difficoltà.
Un condominio, dunque, nel nome di don Artibano Di Coscio, sacerdote della diocesi di Novara scomparso nel settembre del 2002, diciassette anni fa. Don Artibano, nativo di Vogogna, in Ossola, come ben spiegato da don Borroni, fu testimone vero e radicale di una Chiesa che fa “la scelta preferenziale per gli ultimi”; una scelta che portò avanti non con le parole, ma con la vita, pagando spesso di persona con l’incomprensione e l’isolamento di molti. Don Artibano viveva con gli ultimi, divideva la casa con loro, li aiutava direttamente e condividendo con loro anche il lavoro, come quando si impiegò nella fonderia Sorgato. O quando, prendendo posizione contro la riforma del sistema di sostentamento del clero, che egli avrebbe voluto più evangelica, decise di lasciare il ministero attivo, scegliendo di mantenersi da solo, lavorando come taglialegna nei boschi.
«Quella che inauguriamo oggi non è solo una grande opera di carità – ha detto il vescovo Franco Giulio Brambilla -, ma anche una grande sfida. Un’unica struttura dove far convogliare tre fiumi della solidarietà: l’accoglienza alle donne e ai bambini, quella agli uomini in difficoltà, e quella dell’assistenza alle famiglie, con il consultorio. Si tratta di dare risposta ai bisogni della gente in difficoltà, ma anche di accompagnarli ad una nuova autonomia. A fare in modo che, poi, possano uscire di qua autonomi, che possano andare avanti con le proprie forze. E, se possibile, di intervenire prima – prevenendo i problemi -, in modo che non diventino insormontabili». Don Borroni: «Sono due i principi ispiratori che in questi ultimi anni hanno portato la nostra diocesi a pensare e realizzare il “Condominio solidale don Artibano” all’interno della città di Novara: l’ottimizzazione delle strutture di accoglienza e di servizio alla persona, gestite dall’Associazione il Solco e dal Consultorio Comoli, e l’adeguamento delle strutture stesse alle nuove povertà che hanno richiesto nuove risposte, più adeguate e consone ai bisogni emergenti sempre più impellenti. Questa struttura che inauguriamo oggi è stata quindi volutamente ripensata secondo le caratteristiche della versatilità e della poliedricità: appartamenti per ospitare famiglie con problemi abitativi o lavorativi, forme di convivenza e di “housing sociale”, ospitalità di persone fragili o sole». «Una realizzazione di cui oggi – ha poi aggiunto, commuovendosi, a margine dell’inaugurazione – don Artibano sarebbe felice. Realizziamo, infatti, il suo desiderio, la sua volontà, quello di usare i fondi dell’8X1000 per i poveri, per chi vive ai margini. Lui voleva che questi fondi andassero ai poveri, non a sostenere i sacerdoti, ma tutto a chi aveva meno, a chi viveva in difficoltà».
«I momenti come quello di oggi – ha commentato il presidente della Fondazione Comunità del Novarese, Ponti – sono quelli in cui le buone idee diventano realtà concrete e in cui si può toccare con mano, e con orgoglio, il risultato di tanti mesi di lavoro. La Fondazione Comunità Novarese Onlus ha creduto immediatamente nella bontà e nell’utilità di questo progetto che nasce con l’intento di combattere le nuove forme di povertà, che si sono sviluppate negli ultimi anni. L’ottica è quella di accogliere, temporaneamente, singoli e nuclei familiari con l’intento di aiutarli a ripartire, a ricostruirsi, dopo un momento di difficoltà. Non una visione prettamente assistenzialistica bensì un luogo sicuro dove opereranno professionisti preposti alla costruzione di progetti educativi individualizzati, al fine di attivare percorsi di reinserimento e stimolare le persone ad una nuova indipendenza». Don La Regina: «Per Caritas italiana il condominio solidale di Novara è una delle “Opere Segno” – ha detto don La Regina -. Segno dell’Amore di Dio che attraverso l’opera della comunità dice che il Signore ascolta il grido dei poveri».
L’inaugurazione si è conclusa con la visita dei locali.
Al mattino, intanto, anche l’inaugurazione del guardaroba per i senza fissa dimora al Convento di San Nazzaro della Costa, anch’esso realizzato grazie ai fondi dell’8×1000.