Svolta nella vicenda del post dell’insegnante novarese che, in un gruppo Facebook dedicato a Novara, aveva commentato nella giornata di venerdì il delitto del vice brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, con un’espressione che, in pochi istanti, ha acceso la polemica e che, altrettanto velocemente, ha assunto toni nazionali, arrivando sino al Ministro dell’Istruzione e al Ministro dell’Interno. Una frase, quella riportata dall’account Facebook della docente, assolutamente da condannare e che ha lasciato tutti senza parole (“Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”).
Nella giornata di oggi, lunedì 29 luglio, infatti, la professoressa ha dichiarato di non essere stata lei l’autrice materiale di quelle tre righe riportate nel gruppo Facebook. “Per motivi che spiegherò solo a chi di dovere – riferisce – mi sono assunta una responsabilità che non è mia. E’ stato utilizzato il mio account su quel blog senza che me ne sia accorta. Non si è trattato di un hackeraggio, semplicemente – ha ancora riferito – chi voleva commentare così quella vicenda si è servito del mio accesso utilizzando il mio computer”. Ha poi aggiunto come chi la conosce sa che “non penso le cose che sono state scritte”. Inizialmente, “non rendendomi conto del peso che avrebbe assunto la vicenda, ho ritenuto che non fosse il caso di entrare in dettagli e di non specificare la mia estraneità alla vicenda”. La professoressa ha anche aggiunto come riferirà agli organi competenti, all’Ufficio scolastico territoriale, così come ad altri organi che chiederanno spiegazioni (il Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, l’ha denunciata), il nome della persona che ha agito ed ha scritto le frasi ingiuriose nei confronti del Carabiniere deceduto. “Una persona che è pronta ad assumersi le sue responsabilità” e che potrebbe appartenere alla stretta cerchia famigliare o di amici dell’insegnante, che, in questo momento, si trova in vacanza fuori Italia, qualcuno che poteva accedere con facilità al pc e all’account della donna.
Nel frattempo questa mattina è stato aperto il procedimento disciplinare da parte dell’Ufficio scolastico regionale, a carico della docente. Un iter che prevederà la convocazione dell’insegnante, cui saranno contestati gli addebiti. La professoressa sarà ascoltata con ogni probabilità al rientro dalle ferie, a settembre. Un iter che potrebbe portare al licenziamento della docente 50enne, pur se la nuova versione dei fatti potrebbe portare a una soluzione diversa. Una versione che sarà certamente approfondita dalle Forze dell’Ordine e dagli organi scolastici.
A far partire un procedimento disciplinare anche l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. La professoressa, infatti, è iscritta all’ordine dei pubblicisti da oltre vent’anni.
Intanto la Procura di Novara ha aperto un fascicolo sulla vicenda, in cui ipotizza il reato di vilipendio delle forze armate.