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S. Maurizio d’Opaglio: sequestrata azienda priva di autorizzazioni ambientali

Immagine di repertorio

Durante alcuni controlli volti alla prevenzione degli illeciti sversamenti nel Lago d’Orta, i militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Gozzano e Nebbiuno hanno effettuato il sequestro preventivo di una ditta nel comune di San Maurizio d’Opaglio (No).
Il sequestro segue quello effettuato in precedenza, nei confronti di un’altra ditta, sempre di S. Maurizio d’Opaglio, anch’essa priva di ogni autorizzazione ambientale. Anche quest’ultima ditta era preposta alle attività di pulitura metalli e, al controllo dei militari, è risultata del tutto priva di autorizzazioni ambientali, sia alla gestione dei rifiuti, sia alle emissioni gassose in atmosfera. Per questa ragione i militari hanno proceduto a interrompere l’attività dell’azienda, sottoponendola a un provvedimento di sequestro preventivo d’iniziativa. Il sequestro è stato convalidato dal Gip di Novara nei giorni scorsi.
Il rappresentante legale della ditta, un cittadino italiano residente in provincia, è stato denunciato per esercizio dell’attività in assenza dell’autorizzazione all’immissione di fumi in atmosfera e illecita gestione di rifiuti. A seguito dei numerosi sversamenti illeciti di rifiuti a lago, registrati negli anni scorsi e ancora sino a questa primavera, i Carabinieri hanno avviato una fitta campagna di controlli nelle aziende del settore presenti sul territorio provinciale. Da inizio anno sono stati circa venti i controlli effettuati.
I Carabinieri Forestale, già quest’anno, hanno sequestrato tre aziende, inclusa quella di oggi. Il numero totale, negli ultimi due anni, sale a otto ditte, risultate tutte prive delle necessarie autorizzazioni ambientali o, comunque, che operavano, violandole.
«I controlli – spiegano i Carabinieri Forestale – hanno uno scopo preventivo, al fine di far cessare definitivamente ogni illecito sversamento a lago. È, infatti, evidente che, se l’azienda non opera con le dovute autorizzazioni ambientali, non può smaltire lecitamente i rifiuti prodotti. Inoltre, l’assenza di autorizzazione impedisce agli organi tecnico/amministrativi di effettuare le verifiche periodiche di salubrità e regolarità, degli impianti e delle produzioni. L’attività di controllo proseguirà, anche a garanzia delle tante aziende del settore, la maggioranza, che sono costrette a dover fronteggiare costi maggiori e la conseguente concorrenza sleale degli operatori che operano nell’illegalità».

Monica Curino: