Da una decina di giorni a Palazzo Fossati, sede del Tribunale di Novara, gli impianti di climatizzazione sono guasti. Una situazione che sta determinando notevoli disagi ai dipendenti del Palazzo di Giustizia novarese, come anche agli utenti e agli avvocati. Ancor di più in questi giorni di temperature particolarmente elevate e decisamente al di sopra della media del periodo. Difficili le condizioni anche per portare avanti un’udienza in una delle aule di Palazzo Fossati.
Sul finire della scorsa settimana si sono fatti sentire gli avvocati. Oggi, lunedì primo luglio, è intervenuta la Confsal Unsa, prima sigla sindacale del dipartimento della giustizia. «Nella giornata di oggi – spiega Massimo Battaglia, segretario generale di Confsal Unsa – abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Novara per denunciare le condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti del Tribunale, a causa di un guasto agli impianti di climatizzazione. Siamo coscienti che si tratta di un’azione drastica ma non potevamo far finta di nulla, visto che la situazione si trascina da 10 giorni e dato che, purtroppo, non è la prima volta che si verificano episodi di questo genere».
«L’esposto – aggiunge Battaglia – arriva dopo le numerose sollecitazioni di questi giorni. Venerdì avevamo ricevuto rassicurazioni dal presidente del Tribunale e invece non è accaduto nulla».
Così, questa mattina, Costantino Squeo e Maria Carmela Levari, segretario regionale e provinciale del sindacato, hanno chiesto l’intervento immediato dell’Asl. «Di fronte ai 35 gradi e al 60% di umidità certificati dagli addetti dello Spresal, ci siamo visti costretti a scendere in cortile perché negli uffici mancava l’aria – spiega il segretario regionale Costantino Squeo -. Nei giorni scorsi abbiamo lavorato senza sosta, ma ora la situazione è diventata insostenibile. La tutela della salute del lavoratore è un principio imprescindibile». «Chiediamo che la situazione si risolva al più presto, anche perché si tratta di un problema annoso. Ogni volta che fa caldo è la stessa storia e non solo a Novara. Cose di questo genere – sottolineano Battaglia e Squeo – nemmeno in un Paese sottosviluppato. Noi abbiamo denunciato, ora il Ministero si assuma le proprie responsabilità».