Tra le mille e le millecinquecento persone presenti, partecipi e commosse, hanno preso parte questa sera, lunedì 27 maggio, in centro a Novara, alla fiaccolata per ricordare il piccolo Leonardo Russo, il bimbo morto giovedì all’arrivo in ospedale e del cui decesso sono ora accusati la madre Gaia Russo e il compagno, Nicolas Musi. Per loro l’accusa ipotizzata dalla Procura di Novara (titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Ciro Caramore) è quella di omicidio volontario pluriaggravato.
Una fiaccolata partita da piazza Cavour e che si è conclusa in piazza Duomo. Ad accompagnare il corteo, tanti palloncini colorati, bianchi e azzurri, due striscioni con le scritte “Riposa in pace Leonardo” e “Sempre con noi”, la canzone “Volevo un gatto nero” intonata a gran voce (era la canzone che il papà cantava spesso al piccolino) e poi le grida “Leo, Leo, Leo” e ancora il nome completo del piccolo e, a tratti, da qualcuno, le grida “Giustizia” e “Vergogna”. Una partecipazione che indica come la vicenda abbia scosso molto l’opinione pubblica. Alla fiaccolata anche intere famiglie, con mamme, papà e bambini.
Erano presenti molti rappresentanti dell’Amministrazione comunale, dal sindaco Alessandro Canelli agli assessori Valentina Graziosi, Marina Chiarelli ed Elisabetta Franzoni, ai consiglieri Ivan De Grandis e Gerardo Murante. Tutti coinvolti nel dolore per la scomparsa di un bimbo di neppure due anni (li avrebbe compiuti il prossimo settembre). La fiaccolata si è conclusa in piazza Duomo, dove si è registrato qualche attimo di tensione tra i partecipanti, immediatamente sedato dalla Polizia e dallo stesso sindaco.
In piazza Duomo anche il lancio dei palloncini e di alcune lanterne cinesi verso il cielo blu, per raggiungere il piccolo. Un corteo cui hanno preso parte i famigliari di Leonardo, la nonna Tiziana, lo zio, il papà e altri amici e conoscenti, ancora tutti giustamente sotto shock per l’accaduto. La nonna ha ricordato il suo piccolino su Facebook con un lungo post, molto sentito. «… Come potevo immaginare che fosse l’ultimo saluto, l’ultimo nostro bacio, l’ultimo nostro abbraccio. Ti avrei stretto più forte, ti avrei dato 100 baci ancora, ti avrei riportato via con me. Leonardino mio adorato… io non mi capacito, tutti non ci capacitiamo».
I funerali del bimbo saranno celebrati martedì 28 maggio, in Duomo, dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, dalle 14. Nella medesima giornata l’Amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino. «Le bandiere sugli edifici comunali e pubblici saranno esposte a mezz’asta e il gonfalone cittadino listato a lutto in occasione della cerimonia. Alle 14, all’inizio del funerale, in tutti gli uffici comunali sarà rispettato un minuto di silenzio – scrive il sindaco Alessandro Canelli su Facebook – Il sindaco invita i cittadini, per l’intero arco di tempo nel quale sarà celebrato il rito funebre, a mantenere comportamenti che non contrastino con la triste circostanza e invita le organizzazioni sociali, culturali e produttive cittadine a un minuto di silenzio in concomitanza del funerale secondo le modalità ritenute più opportune».
Intanto, stamani, si è tenuta l’udienza di convalida del fermo. La mamma del piccolo Leo, in attesa di un altro bimbo, ha risposto al gip, spiegando di non aver mai picchiato il suo bimbo, il compagno si è ancora avvalso della facoltà di non rispondere. Le due misure, in carcere per il compagno, ai domiciliari in una struttura protetta per la mamma, sono state convalidate.