Su un tir proveniente dalla Spagna, con tanto di targa spagnola, viaggiava un carico di oltre 500 chilogrammi di droga destinati interamente al mercato novarese. La destinazione finale dell’autoarticolato, infatti, era proprio il capoluogo gaudenziano. Il tir trasportava bancali di legno, ma occultava, in un doppio fondo, ben 460 chilogrammi di marijuana e 89 chili di hashish, suddivisi in involucri termosaldati di pesi variabili tra uno e cinque chilogrammi.
A scoprire il significativo traffico di droga sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Novara, con l’operazione “Candy kush” (dal nome di un particolare tipo di marijuana, composta da parti di indica, sativa e ruderalis e dal gusto particolarmente dolce; la maggior parte della marijuana sequestrata è di questa tipologia). Base del traffico internazionale di stupefacenti, un garage di via Leonardo da Vinci, a Sant’Agabio, in cui i soggetti poi arrestati sono stati colti in flagranza di reato, si può dire proprio con le mani nel sacco. Erano, infatti, impegnati nello scaricare la droga dal camion. Sei le persone finite in manette nel frangente. Una settima poco dopo, in occasione delle successive perquisizioni domiciliari.
«Da tempo, a seguito di una serie di segnalazioni che indicavano arrivi di grandi quantità di droga in città, monitoravamo questa unità immobiliare – ha spiegato in conferenza stampa sabato mattina il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Domenico Mascoli – Il tir aveva una ‘staffetta’, un’auto, anch’essa proveniente dalla Spagna, che lo precedeva. Con quest’operazione abbiamo avuto la conferma ulteriore di come Novara non sia estranea al fenomeno dello spaccio e, anzi, di come spesso sia una piazza importante, con arrivi di droga dai quantitativi notevoli come accaduto appunto in questi giorni».
I Carabinieri stavano monitorando il garage di via Leonardo da Vinci, appena dietro la stazione ferroviaria, un box affittato a due persone già conosciute dalle Forze dell’Ordine, due novaresi, S.T. di 53 anni e M.T. di 25, residenti nella zona della Bicocca, già da qualche tempo. E proprio durante uno di questi appostamenti si sono visti arrivare l’autoarticolato, preceduto dalla staffetta. Hanno così deciso immediatamente di intervenire. «I due novaresi – ha illustrato il comandante del Reparto operativo, il tenente colonnello Sandro Colongo – risultavano essere in contatto con alcuni soggetti residenti in Spagna, una serie di rumeni. Si sono così messi in atto una serie di appostamenti e controlli e tra giovedì e venerdì è stato il momento di agire». Dalle informazioni ricevute dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dal tenente colonnello Giovanni Della Sala, infatti, era imminente l’arrivo di un carico di merce importante. «Tutto ha preso il via – ha spiegato Della Sala – dalle indagini su due italiani, da noi già conosciuti per analoghi reati. Abbiamo così scoperto una serie di contatti con la Spagna e abbiamo intuito che giovedì, forse, sarebbe giunto qualcosa dalla Spagna. Proprio mentre eravamo appostati a ridosso del garage (collocato in uno stabile ‘insospettabile’, ndr), è arrivato il tir e siamo entrati in azione».
Il camion sembrava pulito, ma aveva la droga ben nascosta in un’intercapedine. I Carabinieri hanno dapprima fermato l’uomo alla guida dell’auto ‘staffetta’ e quindi hanno fatto ingresso nel box, dove hanno trovato i due novaresi (il 53enne gestisce un locale in città) e altri quattro soggetti, cittadini di nazionalità rumena residenti in Spagna, tra i 29 e i 35 anni, che stavano scaricando la sostanza stupefacente.
La marijuana era suddivisa in 460 pacchetti sigillati da un chilo, l’hashish, invece, in panetti di dimensioni maggiori. Il prezzo della droga sequestrata era di circa 600mila euro: sul mercato avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni di euro. 500 chili di droga destinati a Novara e al Novarese. Come anticipato, nel corso delle perquisizioni domiciliari, è stata anche arrestata una settima persona, la moglie di uno dei fermati, il 53enne. La donna aveva, infatti, occultato nella cantina della loro abitazione alla Bicocca 800 banconote false da 50 euro, per complessivi 375mila euro.
I sei uomini sono accusati di detenzione a fini di spaccio, con l’aggravante dell’ingente quantitativo, e sono stati portati alla casa circondariale di via Sforzesca. La donna è stata invece arrestata con l’accusa di detenzione di denaro contraffatto e portata al carcere di Billiemme di Vercelli. In mattinata si sono svolte le udienze di convalida.