Un punto informativo, mercoledì 10 aprile, dalle 10 alle 15, all’ospedale Maggiore di Novara, nello spazio adiacente al padiglione E. E’ quanto promuoverà il nosocomio novarese in occasione della Giornata nazionale per la donazione degli organi, indetta dal Ministero della Salute per domenica 14 aprile. L’evento ha come obiettivo quello di richiamare l’attenzione sul concetto di “dono biologico”, inteso come atteggiamento di disponibilità totale per la donazione di ciò che è nelle nostre disponibilità fisiologiche, da soggetti viventi e da deceduti, ovviamente nei limiti di tali disponibilità, con particolare riferimento alla donazione degli organi e dei tessuti, del sangue cordonale, del midollo, delle cellule staminali ed emopoietiche, del sangue e degli emocomponenti.
Ad allestire il punto informativo sarà il Centro di Rianimazione dell’azienda ospedaliero-universitaria, in collaborazione con Aido e Avis. Obiettivo principale, favorire l’informazione e la promozione della donazione di organi volta al trapianto.
Il 2018 è stato il secondo anno più positivo per i trapianti. Non solo in Piemonte ma in tutta Italia si è mantenuto sostanzialmente l’aumento dei trapianti che si era verificato nel 2017, a fronte di una tenuta delle donazioni. Nel 2018, per il secondo anno consecutivo, si è registrata, a livello nazionale, una riduzione delle liste di attesa, attualmente 8.713 pazienti. Nonostante l’incremento nelle donazioni registrato nell’anno 2018, il numero di persone in lista d’attesa è ancora molto elevato (solo in Piemonte al 31 dicembre 2018 erano in lista attiva in attesa di un organo: 377 (rene), 45 (fegato), 47 (cuore), 7 (pancreas), 53 (polmone). La popolazione del quadrante Nord-Est del Piemonte (Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola) risulta essere ben disposta a riguardo della donazione di organi e tessuti (la percentuale dei donatori – per milione di abitanti – è: Italia 24,5 , Piemonte 36,5, Quadrante Nord-Est del Piemonte 50,0), ma ancora troppe opposizioni derivano dal fatto che sono molte le persone che non si esprimono apertamente attraverso i molti mezzi messi a loro disposizione (al momento del rinnovo della carta d’identità, all’ASL, col tesserino, attraverso le associazioni di settore…). Ne consegue che diventa imprescindibile per i sanitari la consultazione dei familiari aventi diritto (moglie-marito/convivente, figli, genitori) proprio in un momento di grande difficoltà, come quello immediatamente successivo al decesso del loro congiunto.
In Piemonte nel 2018 le non opposizioni alla donazione si sono suddivise come segue: decisione in vita 46% (attraverso AIDO, Comune, ASL, testimonianza verbale/scritta), decisione familiari aventi diritto 46%, assenza di aventi diritto 8%. Da qui la necessità della diffusione di una informazione corretta non solo a riguardo della donazione ma anche di concetti chiave come il concetto di morte encefalica e la sua certificazione.
Intanto, al maggio dello scorso anno, tra i molti dati relativi ai trapianti nel nosocomio novarese, dal 1998, anno in cui è partita a Novara l’attività del Centro trapianti di rene, in vent’anni dunque, sono stati 1.246 i trapianti renali. Eccellenza novarese il trapianto da donatore vivente, 102 quelli effettuati a Novara sino a maggio dello scorso anno. Il Centro trapianti di rene del Maggiore è tra i primi in Italia e, per quanto riguarda il trapianto di rene da donatore vivente, avviato a Novara nel 2003 e che rappresenta circa il 25% dell’attività, fa registrare numeri che lo inseriscono tra i primi centri a livello europeo.