È stato recentemente acquisito dalla Struttura complessa a direzione universitaria di Urologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara diretta dal prof. Alessandro Volpe un sistema laser innovativo per il trattamento della calcolosi urinaria e dell’ipertrofia prostatica, due patologie estremamente frequenti nella nostra popolazione, responsabili di significativi disturbi per il paziente e di numerosi accessi ospedalieri.
Si tratta di un laser Olmio ad alta potenza che ha una elevata capacità di penetrazione all’interno dei calcoli del rene e dell’uretere, in grado di causarne la rapida frammentazione in piccolissimi frammenti, che possono poi essere espulsi spontaneamente dal paziente con la regolare minzione.
«Questa tecnologia permette di trattare in un’unica soluzione calcoli di grandi dimensioni con ovvi benefici per il paziente in termini di miniinvasività e in termini di ottimizzazione delle risorse» afferma il prof. Volpe.
Un’altra peculiarità di questo laser è la capacità di limitare la cosiddetta retropulsione dei calcoli, cioè la loro risalite dall’uretere verso il rene per effetto dell’energia di frammentazione. Utilizzando questo laser il calcolo resta fermo nella sua posizione permettendo al chirurgo di trattarlo completamente, rapidamente ed in sicurezza.
Per quanto riguarda l’ipertrofia prostatica, l’ingrandimento benigno della porzione centrale della prostata che avviene in tutti gli uomini con l’invecchiamento, la terapia chirurgica si è evoluta nel corso degli anni. La procedure tradizionale, che consiste nella resezione endoscopica dell’adenoma con anse elettriche monopolari o bipolari (TURP = resezione transuretrale della prostata) è stata affiancata dalle terapie con utilizzo di laser. L’enucleazione endoscopica prostatica con laser ad olmio (HoLEP – Holmium Laser Enucleation of the Prostate) è una tecnica emergente che permette l’asportazione endoscopica di adenomi di qualsiasi dimensione, evitando l’attuale necessità di dover ricorrere alla chirurgia a cielo aperto per prostate di grande volume.
L’intervento viene eseguito interamente per via endoscopica con minimo sanguinamento. Il catetere vescicale viene mantenuto generalmente per sole 24 ore con conseguente rapida dimissione.
«La chirurgia robotica ci ha permesso negli ultimi anni di curare i tumori urologici in maniera meno invasiva preservando sempre meglio la qualità della vita dei nostri pazienti. L’acquisizione di questo nuovo laser mette la nostra Urologia nelle condizioni di poter sfruttare la migliore tecnologia oggi a disposizione per rendere sempre più efficace e sicuro anche il trattamento dei nostri pazienti affetti da calcolosi e ipertrofia prostatica» conclude il prof. Volpe.