Nella mattina di oggi, 21 marzo, è mancata Madre Anna Maria Cànopi, fondatrice dell’abbazia Mater Ecclesiae di San Giulio.
Madre Anna Maria, 87 anni, aveva passato per motivi di salute il testimone della guida dell’abbazia benedettina a madre Maria Grazia Girolimetto, durante il capitolo dello scorso novembre. In questi mesi, tuttavia, non aveva smesso di proporre ai lettori del nostro settimanale le sue meditazioni, l’ultima pubblicata per l’avvio della Quaresima lo scorso 8 marzo.
«Umilmente amando ha totalmente donato se stessa al Signore, cantando le sue lodi in Coro e maternamente prodigandosi per la Comunità monastica e per quanti hanno bussato alla porta del suo Cuore in cerca di luce e di conforto», scrivono madre Girolimetto e le monache di San Giulio in un messaggio di cordoglio.
Con madre Cànopi, chiamata alla Casa del Padre proprio nel giorno in cui la Chiesa ricorda il transito di San Benedetto, se ne va una delle più luminose figure della spiritualità contemporanea.
«Madre Anna Maria ci lascia un’enorme eredità», scrive mons. Franco Giulio Brambilla in un messaggio alla diocesi di Novara. «In quasi mezzo secolo di abbaziato a San Giulio – prosegue nel testo disponibile integralmente su diocesinovara.it – ha reso la piccola Isola sul nostro Lago d’Orta un centro pulsante di spiritualità, che lei, così esile e riservata, ha saputo animare con un’incredibile forza che si nutriva nel quotidiano dialogo con il Signore».
«Chi è Madre Anna Maria Cànopi? È la Madre Fondatrice che, accogliendo con fede l’invito di mons. Aldo Del Monte, si è lasciata guidare dallo Spirito sulle imprevedibili vie del Signore – aveva detto lo scorso 10 febbraio il vescovo nell’omelia della messa per la benedizione abbaziale della nuova badessa, tratteggiando la figura della fondatrice -. Dalla infaticabile opera di annuncio e dalla sua penna sono usciti un centinaio di libri, senza contare numerosissimi articoli per riviste e pubblicazioni di ogni genere: ella è stata ed è l’angelo della Chiesa di san Giulio che oggi passa il testimone a Madre Maria Grazia Girolimetto».