Sarà l’onorevole Mirella Cristina il capolista per Forza Italia alle prossime elezioni comunali di Verbania. Il partito, come già annunciato da tempo, insieme alle altre forze del centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) sosterrà la candidatura a sindaco di Giandomenico Albertella.
Il numero due della lista di Forza Italia sarà Massimo Manzini, coordinatore cittadino del partito. I nomi di tutti i componenti della lista saranno resi noti solo ad inizio aprile. «A breve sarà convocato anche il Congresso provinciale – ha annunciato l’onorevole Cristina, ad oggi commissario di Forza Italia per il Vco. – Visto il mio ruolo in Parlamento non mi candiderò alla carica di coordinatore provinciale. Penso però che il lavoro fatto dal 2015 ad oggi abbia portato buoni frutti, con un ritorno di iscritti al partito».
Tornando a Verbania, il clima pre elettorale è ormai entrato nel vivo e Forza Italia in queste settimane, attraverso i gazebo in centro città e nelle zone periferiche, ha sottoposto un questionario ai cittadini da cui partire per scrivere ora un programma condiviso.
«La prima parte è stata dedicata all’area Acetati – spiega il coordinatore cittadino Manzini – che il 56,4% dei rispondenti ha definito molto importante: è emerso con chiarezza, se ce ne fosse bisogno, che dai verbanesi non è stata apprezzata la scelta dell’attuale amministrazione di non coinvolgerli minimamente, così come all’opposto è stata quasi all’unanimità condivisa la nostra proposta, cioè di aprire un cantiere di idee attraverso il quale individuare i bisogni della città non solo odierni ma soprattutto futuri e programmare sulla base di essi il futuro dell’area. Da notare poi che nessuno degli intervistati ha proposto di insediare lì nuove attività commerciali, a differenza di quanto fatto dall’amministrazione uscente».
Pulizia della città, turismo, lavori pubblici sono invece alcuni dei temi affrontati nella seconda parte del questionario. Da ultimo, il tema di piazza Fratelli Bandiera: la maggioranza dei circa 350 intervistati ritiene non sia una priorità, mentre il 30% circa la giudica un’opera da fare, ma non con i costi prospettati dall’attuale Giunta.