Novara calcio domani il derby con la Pro Vercelli. Sannino: “Dobbiamo far parlare il campo”

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C’è attesa per il derby in programma domani sera al “Piola” tra Novara e Pro Vercelli.

Sarà l’esordio per mister Sannino che in questi dieci giorni dal suo arrivo ha lavorato molto con la squadra. Entusiasmo e voglia di fare, da questi due elementi cardine riparte la squadra per provare a ripartire centrando la vittoria.

“Tutti aspettano la partita, sono arrivato in un contesto dove c’era un po’ di scoramento interno ed esterno, ma il mio compito era capire subito come poter affrontare questa Pro Vercelli che ha tanti punti più di noi, questo vuol dire che ha fatto qualcosa in più – ha detto l’allenatore nella conferenza pre gara . La classifica dice il valore momentaneo della situazione e noi abbiamo un solo modo per sovvertire il tutto, ovvero far parlare il campo. Ho trovato un gruppo disponibile al lavoro e devo dire che sono rimasto stupito anche sotto l’aspetto della qualità. È bello poter lavorare con professionisti così. L’ambiente vuole una squadra garibaldina e sono certo che non lesineremo niente. Dobbiamo guardare molto più a noi che agli avversari, se ci fossilizziamo sugli altri perdiamo energie”.

Sannino scenderà in campo con il 442. 

“Cerco di mettere i giocatori nella miglior condizione. I numeri non sono così importanti se poi lo svolgimento ti crea problemi, per le caratteristiche con il 442 possiamo aiutarci l’uno con l’altro. Voglio vedere un calcio semplice senza grandi fronzoli dando a tutti la possibilità di essere protagonisti. Mi piacerebbe che tutti spingessimo dalla stessa parte”.

Il presidente era presente mercoledì. “È stato gentilissimo. Mi ha fatto capire che è innamorato della società. Ha vissuto un momento particolare per la retrocessione, lui è il primo tifoso,  sa tutto di tutti ci tiene e vuole andare avanti questa è la garanzia per i tifosi del Novara. Entrando a Novarello e vedere il Novara in serie C penso ci sia un errore. È un centro dove chi entra si sente un professionista però non ti regala niente nessuno e bisogna andarselo a guadagnare. L’obiettivo anche nel futuro deve essere quello di tornare nella categoria più consona.

Credo che sia il villaggio giusto per il calcio, la casa dove programmare e lavorare e portarsi poi allo stadio per portare a casa i frutti”.

Come giudica il rapporto del passato con lei dei tifosi azzurri? “Credo che il tifoso novarese abbia fatto il proprio lavoro vivendo per la propria squadra mi piace anche pensare che siano successe certe cose per il momento storico di Novara e Varese in quel periodo. Ero contento quando venivo qui a giocare contro una squadra, uno stadio e un pubblico importante. Adesso, per questo periodo sono l’allenatore del Novara. È come se io nascessi oggi e il Novara fosse la prima prima squadra, non si vive di ricordi.

Tutti devono essere a supporto dei ragazzi che si trovano in un momento di difficoltà e dobbiamo tutto insieme cercare di dare il massimo”.

Per la gara saranno probabilmente assenti Gonzalez, Bianchi e Perrulli.