Dopo quasi cinquantacinque anni a servizio delle comunità parrocchiali di Boleto e Artò e della cura di uno dei più suggestivi santuari della diocesi, Madonna del Sasso, don Antonio Spezia lascia la responsabilità di parroco. La comunicazione è stata data ai fedeli delle due piccole comunità durante le messe dello scorso fine settimana, con una lettera di mons. Franco Giulio Brambilla.
«Possiamo dire che don Antonio ha legato profondamente tutta la sua vita con la vostra – ha scritto il vescovo -. Da alcuni mesi mi chiede, però, di essere sollevato da questo incarico, a causa dell’età e delle condizioni di salute. Per queste ragioni ha già dovuto trasferirsi a Crusinallo presso i parenti, pur continuando ad offrire il suo servizio pastorale festivo tra voi», ha scritto il vescovo esprimendo, a nome di tutta la comunità ecclesiale novarese, profonda riconoscenza al sacerdote.
A succedere a don Antonio – 86 anni compiuti lo scorso novembre – sarà il parroco di San Maurizio d’Opaglio don Massimo Volpati «che continuerà, in unione con gli altri sacerdoti della vostra UPM, a mantenere viva la vita spirituale delle comunità e la vita liturgica del santuario mariano – ha proseguito il vescovo -. Certamente don Massimo dovrà rivedere anche gli orari delle celebrazioni delle Messe, armonizzandoli con quelli di San Maurizio e delle altre parrocchie vicine».
Don Volpati assumerà ufficialmente la responsabilità delle due parrocchie dal 1° marzo: «sono certo che lo saprete accogliere con disponibilità e con gioia, per camminare con slancio rinnovato nella missione di testimonianza e annuncio del Vangelo che ci è richiesto», ha concluso mons. Brambilla.