Assoluzione. Si è chiuso così, questa mattina lunedì 11 febbraio, in Corte d’Assise a Novara, il processo a carico di Salvatore Stentardo, 62 anni, alla sbarra con l’accusa di concorso in rapina e concorso anomalo nell’omicidio della gioielliera Ida Lagrutta, delitto avvenuto nel novembre del 2011. Per la Corte non ci sono prove che l’uomo, attualmente in carcere per il delitto di Maria Rosa Milani (omicidio avvenuto alla Cascina Calossa di Oleggio nel settembre del 2014), sia stato il mandante della rapina terminata con la morte della titolare del Compro Oro 999 di corso Risorgimento. Il pubblico ministero Ciro Caramore, alla penultima udienza del processo, aveva chiesto una condanna pari a 22 anni di reclusione.
Per l’accusa, Stentardo avrebbe organizzato il colpo perché aveva bisogno urgente di soldi. Era però una persona conosciuta nel negozio e così, sempre stando all’accusa, aveva mandato un complice, che avrebbe poi aggredito la donna. L’avvocato di Stentardo, Carla Montarolo del Foro di Biella, ha sempre riferito come non ci siano prove del coinvolgimento del suo assistito, chiedendo, nella sua arringa, l’assoluzione.