Un 46enne novarese, S.T. le sue iniziali, residente da qualche tempo in provincia di Pavia, è stato arrestato per estorsione dagli agenti della Sezione Antirapine della Squadra Mobile di Novara. E’ stato anche denunciato per i reati di porto di oggetti atti a offendere (nella sua auto è stato rintracciato uno sfollagente telescopico in acciaio) e di usura. Vittima dell’intera vicenda, illustrata in tarda mattinata dalla dirigente della Squadra Mobile di Novara, Valeria Dulbecco, l’ex fidanzata dell’uomo, una quarantenne novarese, che, in un momento di difficoltà economica, si era rivolta al 46enne per un prestito di mille euro.
Tutto prende il via nel giugno dello scorso anno, ma la Polizia viene a sapere di quanto avvenuto e di quanto stava ancora succedendo solo qualche settimana fa, quando la donna, spaventata dall’atteggiamento assunto dal 46enne, decide di rivolgersi agli agenti di piazza del Popolo. Da giugno, ha riferito ai poliziotti, vive un incubo e non sa proprio come uscirne, come liberarsene. La donna, in serie difficoltà economiche e avendo immediata necessità, per far fronte a una serie di spese, di denaro, ha pensato di rivolgersi all’ex fidanzato, per chiedere a lui quei mille euro di cui aveva bisogno.
L’uomo accetta di prestargli i mille euro, ma, in cambio, le chiede la sottoscrizione di sette cambiali da 200 euro l’una, che portano così il debito non più a 1.000 euro, ma a 1.400. Il debito contratto dalla donna, però, sarebbe dovuto esaurirsi a fronte del pagamento delle sette cambiali, ma così non avverrà. Senza contare che l’uomo, nonostante il pagamento regolare delle rate del debito, non ha mai restituito alla sua ex le cambiali. Un fatto, quest’ultimo, sottovalutato dalla vittima, che, in virtù del precedente rapporto sentimentale, non ha inizialmente dato peso a questa mancata restituzione, salvo capire solo successivamente la gravità della situazione, comprendendo che in tal modo non aveva alcun mezzo per dimostrare quanto da lei pagato.
A un certo punto, inoltre, mentre la donna, periodicamente, gli versa il dovuto, quando mancano ancora alcune rate da saldare del debito, l’uomo le propone uno sconto di 50 euro al mese sul debito residuo in cambio di prestazioni sessuali. La donna rifiuta e continua a pagare le rate rimanenti, sino a saldare l’intero debito. Ed ecco che il 46enne tira fuori un’altra richiesta. Vuole dalla sua ex 500 euro per non aver accettato l’offerta dello sconto in cambio di rapporti sessuali, una sorta di risarcimento, avrebbe riferito l’uomo alla sua vittima. In caso contrario, qualora non avesse versato questi 500 euro, la minaccia, dicendo che per lei sarebbero state botte e problemi. Una minaccia cui la donna ha immediatamente creduto, dato il passato del suo ex, conosciuto dalle Forze dell’Ordine e con precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. E’ stato questo il momento in cui la quarantenne ha deciso di rivolgersi alla Questura.
La Polizia, apprendendo che l’uomo aveva fissato un appuntamento con la sua vittima per incassare quello che ancora chiedeva, ha deciso di intervenire. Gli agenti della Squadra Mobile si sono appostati nei pressi del luogo dell’incontro, osservando la consegna del denaro. Una volta avvenuto il passaggio del contante, i due si sono separati e c’è stato l’intervento della Polizia. Il 46enne è stato trovato in possesso del denaro appena consegnato e, per questo, sono scattate le manette, in quanto colto in flagranza di reato. La perquisizione dell’auto in uso all’uomo ha permesso di rintracciare sia le cambiali firmate dalla vittima sia uno sfollagente telescopico in acciaio lungo 65 centimetri, che il 46enne aveva portato con sé sul luogo dell’incontro.
Il Gip del Tribunale di Novara ha convalidato l’arresto. Ora l’uomo si trova agli arresti domiciliari. «Si tratta di una vicenda – ha commentato la dirigente della Squadra Mobile, Dulbecco – che deve far pensare. La vittima ha sopportato per lunghi mesi le vessazioni dell’ex fidanzato prima di rivolgersi alla Polizia. Occorre agire prima, intervenire prima, chiedere subito l’intervento delle Forze dell’Ordine A chiunque si trovi in simili condizioni, consigliamo di venire da noi prima, non appena si accorge del meccanismo in cui è finito. Per la donna è stato un vero e proprio incubo».