Sentenza di non doversi procedere con dichiarazione di estinzione di reato, questa mattina, mercoledì 19 dicembre, davanti al Tribunale per i minorenni di Torino, nei confronti dei ragazzi coinvolti nella morte di Carolina Picchio, la giovane 14enne novarese che il 5 gennaio 2013, esasperata dalle offese ricevute sui social, si lanciò dalla finestra di casa a Novara.
Si è concluso così il procedimento per effetto dell’esito positivo della messa alla prova con la misura premiale dell’estinzione del reato. Cinque i ragazzi, tutti all’epoca minorenni, che, nel 2016, avevano chiesto la messa alla prova, tra cui l’ex fidanzato della giovane. I cinque hanno ammesso le imputazioni a loro carico e hanno seguito un percorso rieducativo e socialmente utile, percorso che ha permesso loro di capire la gravità di quanto accaduto. Al Tribunale per i minorenni di Torino oggi si completava dunque il primo processo per cyberbullismo in Italia per gli ultimi due giovani dei cinque che avevano chiesto la messa in prova (ragazzi assistiti dagli avvocati Umberto Caldarera e Augusto Margheritis). Gli altri tre hanno concluso il percorso di messa alla prova da tempo. Un percorso durato per un tempo che è variato, a seconda dei cinque giovani, tra i 15 e i 27 mesi.
Stando alle relazioni tecniche agli atti del processo, i cinque hanno capito il disvalore di quanto successo ormai quasi sei anni fa a Novara. Nella vicenda un novarese, il solo maggiorenne, ha patteggiato un paio d’anni fa una pena a un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena.