L’area del parco retrostante il Castello Visconteo-Sforzesco è diventata il “Giardino dei Giusti” della Città di Novara con l’intitolazione a novaresi benemeriti. La prima è avvenuta questa mattina ed è stata dedicata a monsignor Leone Ossola.
«Da tempo stavamo pensando a questa iniziativa: la nostra città ha espresso in più occasioni personaggi che, nella loro vita, hanno anteposto il bene altrui al proprio, soprattutto in momenti nei quali questa scelta rappresentava un grave rischio. Un luogo come quello che ci apprestiamo a intitolare oggi, in linea con quelli già individuati da numerose altre città d’Italia e del mondo, ci sembra il modo migliore per onorarne l’esempio davanti alla città».
Il sindaco Alessandro Canelli motiva con queste parole la scelta di istituire anche a Novara «un “Giardino dei Giusti”. Vero è – prosegue – che a molti dei personaggi meritevoli di questo riconoscimento la nostra città ha già intitolato vie, piazze, scuole, proprio come nel caso del primo “Giusto” che sarà qui ricordato, Monsignor Leone Ossola. Ma è anche vero che spesso la semplice intitolazione può essere in un certo senso “fuorviante” rispetto alle motivazioni che l’hanno determinata. Un luogo come questo “Giardino”, come tutti i “Giardini dei Giusti”, non lascia spazio a interpretazioni: “Giusto” è quell’uomo o quella donna che hanno salvato vite umane e che si sono battuti affinché i diritti umani non venissero calpestati in determinate situazioni, anche mettendo a repentaglio la propria vita. Il “Giusto” è chi agisce secondo la propria coscienza assumendosi una responsabilità, anche quando la sua azione, pur restando isolata, esprime il Bene».
Anche l’individuazione del luogo nel quale sorge il “Giardino dei Giusti” di Novara «è stata determinata – spiega il sindaco – dal desiderio di scegliere un luogo speciale che entrasse che fosse nel cuore della nostra città: ecco perché abbiamo pensato a questa zona del Parco dell’Allea, una zona verde e piantumabile oltre che molto frequentata dai cittadini che, leggendo i nomi di quanti qui saranno ricordati, potranno scoprirne le vicende e i gesti ammirevoli compiuti nella loro vita».