Dom Mario Zanetta, affetto e vivi ricordi per sempre

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Dom Mario para sempre: è questo il titolo del documentario prodotto e trasmesso da un canale televisivo brasiliano e proiettato nel salone “San Giovanni Bosco” gremito di persone nella serata di lunedì 12 novembre. Con questo atto hanno preso il via le celebrazioni commemorative in ricordo di dom Mario Zanetta e già da quella serata la nostra delegazione novarese (vedi box a fianco), ha percepito quanto il ricordo e la memoria di dom Mario fosse viva. L’alternarsi di canti, video e testimonianze ci hanno ricordato l’umanità di dom Mario, la sua intraprendenza, la sua pazienza, la sua sagacia, il suo ottimismo.

L’opera di dom Mario a Paulo Afonso la si incrocia non solo nelle opere ecclesiali ma negli asili, nelle spazi della Fundame, nei laboratori artigianali per la promozione della donna, nei luoghi di accoglienza e di vicinanza ai poveri. La sua figura è spesso accostata a quella dell’amico don Lorenzo Mario Tori (1936-1973): seppur considerato quasi una meteora nel confronti di dom Mario, don Tori ha lasciato un’impronta indelebile.

E poi l’apice nella giornata di martedì 13 novembre, a 20 anni dalla sua morte. Il caldo torrido delle 16 non ha scoraggiato centinaia di persone ad accalcarsi al cimitero “don Lorenzo Tori” per partecipare alla celebrazione presieduta dall’amico dom Guerrino Ricardo Brusati e per pregare alcuni istanti sulla tomba dove riposano i due missionari. La percezione è comunque quella di un luogo dove le visite sono come un flusso continuo, un pellegrinaggio che riporta tanti amici a dire grazie lì nel luogo dove i nostri due fidei donum riposano. Quella certezza del “para sempre” si respira in quel luogo santo, luogo dove non solo vengono conservati i corpi dei due sacerdoti, ma luogo dove lo spirito è vivo, dove il ricordo è carico, dove la gratitudine si fa preghiera.

Infine la cattedrale e la grande celebrazione della sera alle 19: cinque vescovi (tra cui dom Guerrino e dom Adriano), una trentina di sacerdoti e oltre mille fedeli. E’ ancora una festa, perché nello stile brasiliano non può essere diversamente. Ma è anche uno stile di Chiesa, dove anche la nostra delegazione si sente a casa perché è accolta e abbracciata con la riconoscenza di aver dato a questa diocesi preti e laici che hanno contribuito a impiantare il Regno di Dio in quel contesto.

Tanti abbracci per don Pierantonio, ora a Floresta ma per tanti anni collaboratore di dom Mario: per tanta gente è come abbracciare dom Mario per sentirlo vivo e, dopo vent’anni, ancora lì con loro. La celebrazione termina con l’inaugurazione di una targa bronzea con il volto di dom Mario e di alcune vetrine collocate nella sacrestia dove vengono custoditi gli abiti liturgici e alcuni altri ricordi del vescovo borgomanerese; oggetti importanti per ricordare dom Mario, ma il vero ricordo è nel cuore della gente, nel sorriso, nella memoria. Questo noi novaresi a Paulo Afonso lo abbiamo percepito con forza.

Don Giorgio Borroni

Direttore del Centro

diocesano missionario