8xmille: Ossola, “Nella comunità una famiglia che accoglie”

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Una rete dei servizi di sostegno alle famiglie in difficoltà promuovendo la cultura dell’aiuto reciproco nei momenti di difficoltà: è questo l’obiettivo del progetto Comunità: una famiglia che accoglie approvato dalla diocesi per il Vicariato dell’Ossola e che riceverà 30mila euro dai fondi dell’8xmille per dare attuazione a importanti iniziative a sostegno dei più bisognosi. Il progetto, che vede come capofila la parrocchia di Villadossola ma che coinvolge altre quattro parrocchie, il Ciss dell’Ossola, la cooperativa La Bitta e l’associazione Alternativa A onlus, si articola in quattro linee di intervento. La prima, dal titolo “Sorrisi di solidarietà”, prevede un servizio in uno studio dentistico nel quale, una volta alla settimana, operano dentisti volontari per fornire cure ai più bisognosi. «Per questa forma di aiuto, attiva già da qualche anno – spiega la referente del progetto Simonetta Valterio – non abbiam dovuto fare pubblicità poiché il semplice passaparola ne ha determinato il successo: riguarda infatti un ambito sanitario molto richiesto e che purtroppo, dati gli alti costi, risulta spesso inaccessibile per molti». Il secondo ambito di attività è quello dell’integrazione del fondo di solidarietà destinato al Centro per la Famiglia, che opera in numerosi ambiti pensati per dare risposta a diverse esigenze durante il corso della vita, tra le quali ricordiamo la consulenza psicologica e il sostegno educativo genitoriale. Inoltre il progetto promuove percorsi di inserimento lavorativo che possano fornire competenze utili per il futuro. «Spesso accettare un tirocinio comporta la rinuncia a certezze a lungo termine (per esempio i sussidi), ma se si creano percorsi interessanti da un punto di vista formativo e retributivo, le persone bisognose sono più disponibili a mettersi in gioco per imparare un mestiere che potrà tornare utile in futuro» rimarca la Valterio. Infine il progetto si propone di sostenere l’attività della comunità locale a sostegno dei più fragili. «La comunità – dice – è intesa come una grande famiglia che si sostiene e che, fornendo un aiuto prezioso, contribuisce ad incrementare l’inclusione tra i suoi membri». La comunità, però, non è lasciata sola, ma viene accompagnata in questo percorso da un operatore che ha il compito specifico di «avviare i gruppi e sostenerli durante il loro cammino». Questo è reso possibile dalla disponibilità di alcune persone che decidono di dedicare il proprio tempo libero per gli altri. «Un esempio significativo è l’educazione all’affettività e alla gestione della violenza, in modo da poter dar vita a relazioni sane e positive». Tutte le parrocchie della zona sono invitate a far conoscere questi progetti che vengono sostenuti, oltre al finanziamento dell’8×1000, anche da donazioni e da raccolte fondi».