«Insieme ai giovani: questa è la strada!» ha detto ieri papa Francesco ricordando durante l’Angelus il tema della Giornata missionaria mondiale che si è celebrata in tutto il mondo. E ce ne erano tanti, sabato sera, nella basilica di San Vittore a Intra gremita di fedeli per la Veglia missionaria diocesana che si è svolta quest’anno a Verbania presieduta dal vescovo mons. Franco Giulio Brambilla con la partecipazione del cardinale albanese Ernest Simoni, testimone vivente del martirio delle Chiese dell’Europa orientale nel XX secolo, sopravvissuto a 28 anni di carcere e lavori forzati sotto il regime di Enver Hoxha.
La giornata è iniziata alle 17 al Circolo San Vittore di Intra con il pre-veglia promosso dal direttore del Centro diocesano missionario don Giorgio Borroni che è stato animato dai racconti e dalle immagini di sette giovani della diocesi che hanno svolto esperienze di volontariato internazionale all’estero, nella presentazione ai coetanei moderata dal parroco di Ghiffa don Angelo Nigro e con le musiche del gruppo di musicisti Amici dall’Africa. Poi, alle 18, l’arrivo del cardinale Simoni che ha raccontato alcuni episodi della drammatica vicenda personale che lo ha portato dall’arresto la notte di Natale del 1963 all’anno della sua liberazione, nel 1990, dopo aver lavorato per 18 anni nelle miniere e per dieci anni nelle fogne. «Non stancatevi di pregare – è stato il monito del porporato – di raccomandarvi ogni giorno a Gesù e alla Madonna: il Signore protegge i nostri passi» ha detto.