La visita un anno fa in seminario del vescovo di Sao Felix in Brasile, il novarese fidei donum Dom Adriano Ciocca-Vasino, ha riacceso in me il desiderio di andare in missione che già avevo negli anni addietro, quando desideravo fare esperienza come missionario laico in Africa per dare un senso profondo alla mia vita nell’aiuto concreto a situazioni di reale bisogno. Quel desiderio mi è rimasto nel cuore e quest’anno, grazie alla disponibilità del Pime, mi è stata proposta la Papua Nuova Guinea.
La mia missione è durata due mesi durante i quali ho affiancato padre Gaudencio Pereira, PIME, parroco di Kayan, diocesi di Madang, Papua Nuova Guinea settentrionale, nel suo ministero. Partecipavo alle riunioni parrocchiali, collaboravo al servizio liturgico, visite familiari ad anziani ed ammalati, e ho insegnato religione a classi che corrisponderebbero alle nostre seconda e terza media.
Che cosa mi ha lasciato questa esperienza?Ho conosciuto una parte di mondo nuova per me, l’area del Pacifico. E se per arrivarci sembra una meta davvero lontana, quasi come andare su un altro pianeta, quando scendi dall’aereo ed incontri le persone che vivono là ti accorgi che siamo tutti uguali e che c’è veramente “un’umanità” che ci accomuna tutti.
Mi sono reso conto che vivere solo con ciò che la foresta ti fornisce, e ti fornisce tutto quello che ti serve per vivere, non vuol dire essere poveri.
La povertà è una condizione che colpisce l’uomo che viene escluso, è una condizione di emarginazione, è la consapevolezza di essere emarginati e di vivere ad un livello di privazione della dignità propria dell’essere umano.
Ho provato la mia fede, ho messo la mia fiducia nel Signore alla prova delle difficoltà ed anche di alcune situazioni di rischio, quelle dove tu non ci puoi fare niente, e ti devi affidare e sperimenti che il Signore Gesù, è veramente lì accanto a te sempre.