Come riferito sul numero de L’Azione attualmente in edicola questa mattina si sarebbe dovuta riunire l’assemblea dei soci di Vivi la Vita onlus, associazione che da quasi 30 anni si occupa di gestire il servizio di Telesoccorso. Obiettivo dell’incontro, affrontare con urgenza le varie problematiche emerse negli ultimi tempi relative proprio al servizio di Telesoccorso (un calo del numero degli utenti e un calo anche dei volontari).
Un servizio, spiega una nota rilasciata poco fa da “Vivi la Vita onlus”, «nato nel 1990 per iniziativa della Curia e della Caritas diocesana e dal 1993 portato avanti 24 ore su 24 dalla
nostra associazione di volontariato. Negli ultimi anni, purtroppo, è andato via via calando il numero delle persone (per lo più anziane) seguite dal Telesoccorso, certamente in controtendenza rispetto agli indicatori demografici che attestano l’invecchiamento della nostra popolazione ed un aumento costante degli ultra ottantenni. La diminuzione degli assistiti ha riguardato sia le persone che attivano il servizio in forma diretta, sia chi ne beneficia grazie a Convenzioni ed accordi con enti gestori dei servizi socioassistenziali
quali comuni, consorzi ed altri. Nonostante importanti sforzi comunicativi ed il tentativo di rilanciare il servizio presso gli enti pubblici, l’associazione si è trovata a far fronte ad una vera e propria emergenza come mai prima nella sua storia: i soci, con profonda amarezza ma con altrettanto senso di responsabilità, hanno preso atto di quanto esposto, degli sforzi fatti e della situazione economica di “Vivi la Vita”, arrivando alla dolorosa decisione di cessare il servizio di Telesoccorso con il 30 Novembre 2018».
Non solo. Dal momento che la stessa esistenza di “Vivi la Vita” onlus è legata al servizio di Telesoccorso, è stato deciso di procedere con le operazioni di «chiusura dell’associazione, che avverrà nel 2019 non appena adempiuti gli obblighi di legge. Gli assistiti dal Telesoccorso, fin dalla sua origine, sono stati al centro di ogni idea, iniziativa ed azione, a loro abbiamo pensato mentre cercavamo strade nuove e vie di uscita per scongiurare la
chiusura del servizio. Purtroppo alcune porte a cui abbiamo bussato sono rimaste chiuse. Da subito ci impegneremo per avvisarli tutti via posta raccomandata, telefonicamente, tramite i servizi socio-assistenziali con i quali abbiamo rapporti ed anche a mezzo stampa.
Dal 1990 ad oggi il Telesoccorso ha camminato al fianco di migliaia di persone, gestito più di 200.000 allarmi e fatto ben oltre un milione di telefonate di compagnia: questo è stato possibile unicamente grazie all’impegno di centinaia di volontari, degli obiettori di coscienza e dei giovani del servizio civile, fino ad arrivare ai dipendenti che -soprattutto dal 2000 in poi- hanno avuto un ruolo sostanziale per garantirne il funzionamento H24…a tutti va un sincero ringraziamento per questi 28 anni ricchi di esperienze, gioie e dolori condivisi in amicizia e sincera vicinanza. Vogliamo ringraziare – conclude la nota stampa – anche tutte le altre persone che ci hanno sostenuto in questi anni e gli enti/istituzioni con i quali abbiamo collaborato, come il Centro Servizi per il Territorio Novara-VCO, la Fondazione Comunità Novarese onlus, la Fondazione De Agostini, la Fondazione BPN per il Territorio e la Caritas Diocesi di Novara».