Ha visto sei nuovi arresti l’operazione Prometeo, condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Novara a partire dal 2016 e che, in precedenza, in più fasi, aveva portato a 35 arresti di cittadini albanesi. Mercoledì, all’alba, in manette sono finiti sei sinti di origine abruzzese, che vivevano al campo nomadi di via Bonfadini a Milano. I sei, al campo, avevano la centrale di ricettazione, cui facevano riferimento tutte le ‘batterie’ di ladri, che, agendo a cavallo tra Piemonte, Lombardia e Liguria, risulta che abbiano compiuto oltre 500 furti negli ultimi anni. A essere colpite anche abitazioni del Novarese, in particolare Galliate, Cameri, Trecate e il capoluogo stesso.
L’accusa che pende su questi ultimi sei arrestati è di associazione a delinquere volta alla ricettazione. Altre due persone sono state invece raggiunte dal provvedimento di divieto di dimora. A gestire le operazioni, un 51enne, il figlio e un altro parente, c’era chi agiva da contabile, chi controllava la qualità della merce portata dagli albanesi; altri tre finiti in manette erano collaboratori, che però non risiedevano nel campo.
I carabinieri novaresi, coadiuvati dai colleghi lombardi, sono arrivati al campo di via Bonfadini dopo il sequestro di una fonderia clandestina individuata in via Giacosa a Milano, dove i preziosi rubati venivano fusi in lingotti artigianali per poi essere rivenduti. Un’operazione che ha visto impiegati i militari di Novara, quelli della stazione di Milano Porta Monforte e i militari del III Reggimento Lombardia, oltre a un velivolo di stanza a Orio al Serio. Un centinaio i carabinieri impegnati nel blitz. Al campo sono stati trovati 15mila euro in contanti, con cui gli arrestati avrebbero pagato i ladri che portavano la merce e diversi preziosi, per diverse decine di migliaia di euro.
Le indagini erano partite a marzo del 2016 dopo un furto avvenuto a Galliate e subito i militari di Novara era risaliti alla fonderia clandestina di Milano. Altro step importante la scoperta, in un alloggio di Argenta, nel Ferrarese, lo scorso anno, della cassaforte dei sinti, dentro cui sono stati trovati 150mila euro in contanti e oggetti preziosi in oro per un valore di quasi un milione di euro.