La “Nugo Romano Spa” di Piedimulera e contestualmente 87 posti di lavoro sono salvi. ad annunciarlo in una nota stampa congiunta sono Iginio Maletti della Fim Cisl e Michele Calò della Uilm.
L’azienda, fondata nel 1968, leader nel campo dei componenti di grandi dimensioni per l’industria metalmeccanica, a causa della crisi che ha investito diversi settori, tra cui energia e cartario, nell’agosto del 2016 ha presentare al Tribunale di Verbania un concordato in bianco; in seguito, nel 2017, un piano concordatario in continuità, per il quale è stata nominata commissario la dottoressa Manuela Bianchi.
«L’impegno dei lavoratori – si legge nella nota stampa – delle organizzazioni sindacali e degli azionisti, che hanno creduto nelle loro capacità e professionalità, affrontando un periodo di tempo lungo, incerto e complesso, ha visto premiata l’azione congiunta e la voglia di non mollare e di intraprendere un percorso che salvaguardasse il più possibile l’occupazione, escludendo percorsi sicuramente più semplici, ma che nel migliore dei casi, avrebbero avuto impatti sicuramente più nefasti. Infatti, l’azienda è riuscita non solo a restare sul mercato, ma anche ad acquisire, durante la fase concordataria, importanti commesse con grandi multinazionali che hanno dato credibilità ai lavoratori ed all’azienda di Piedimulera, che a breve comincerà a corrispondere agli impegni economici previsti dal piano concordatario, ormai omologato dal giudice delegato Mauro D’Urso del Tribunale di Verbania».
Da parte loro, i sindacati sottolineano l’importanza del ruolo svolto in questa vicenda dal prefetto del Vco, Iginio Olitta; dal vice presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna; dal sindaco di Piedimulera Alessandro Lana; dal sindaco di Pieve Vergonte, Maria Grazia Medali; e dalle Rsu dell’azienda.
«Va tenuto conto della situazione iniziale in cui ci siamo trovati nel 2016, con il rischio di fallimento di Nugo Romano Spa, con il possibile azzeramento totale di questa impresa – proseguono i sindacati. – L’omologa del concordato, ha salvato 87 lavoratori e le loro famiglie, ha dato la possibilità di sviluppo e la prospettiva di riallargare la base occupazionale e soprattutto la continuità ed il mantenimento delle ampie professionalità ed esperienze maturate, in un’azienda che ha portato il nome della nostra Provincia in tutto il mondo».
Nel contempo, sempre i sindacati ricordano come vi siano 14 lavoratori che, con procedura e accordo di non opposizione al licenziamento, al momento rimangono fuori dall’azienda. «Lavoreremo per far sì che a breve, come già accaduto ad uno di loro nei giorni scorsi, vi sia la possibilità del loro rientro in azienda» conclude la nota sindacale.