Novità in arrivo al Coccia, con l’ingresso del nuovo direttore del teatro Coccia, Corinne Baroni; come già fu con Renata Rapetti, che rinnovò decisamente la tradizione novarese legata agli esordi di stagione un po’ stantii ospitando nomi di richiamo e impatto mediatico (da Morgan a Dario Argento…), così la Baroni tiene a battesimo la sua prima stagione al Coccia con una novità, “Fuori Coccia”, il primo festival musicale dedicato al Carlo Coccia e ai Maestri di Cappella.
L’ideatore è Matteo Beltrami, direttore musicale del teatro, che in estate ha lavorato in stretta sinergia con le maggiori istituzioni musicali novaresi per portare a termine un progetto del tutto innovativo a livello nazionale: lo ha fatto contando sui fondi ministeriali che pure non gli sono stati concesssi, e ci è riuscito proprio grazie al sostegno che le scuole di musica di Novara gli hanno dato.
Tutti si sono riuniti lunedì nel foyer del teatro per presentare “Fuori di Coccia”, il minifestival che alza il sipario sulla nuova stagione teatrale.
«L’idea di questo festival mi è venuta recandomi nell’archivio capitolare della cattedrale e in quellio dell’istituto Brera, che conservano meravigliosamente centinaia di spartiti originali di maestri di Cappella: un patrimonio per lo più sconosciuto, che merita di essere riscoperto – ha esordito Beltrami -. Ed essendo questa l’edizione “zero” del festival non si poteva che partire da Carlo Coccia, cui è dedicato il teatro, compositore ma anche Maestro di Cappella in Duomo nella metà dell’Ottocento, e con lui tanti altri compositori di cui Novara conserva spartiti rari, da Generali a Corelli, Haydn, Mazzaferrata, Muffat, Scarlatti, Stradella, fino a Rossini nell’anno in cui si celebra il 150° anniversario della scomparsa».
Il titolo del festival è un programma: «’Fuori di Coccia’, perché porteremo la musica anche fuori dal teatro», ha precisato Beltrami.
E proprio da “fuori Coccia” si parte sabato 15, alla Falegnameria sociale con una serata anteprima. Ne ha parlato Paolo Monticelli, direttore della Cappella musicale del Duomo, protagonista della serata con il coro: «Tra i gli oltre 6 mila spartiti che conserviamo in archivio abbiamo scelto i Vespri di Pietro Generali, che fu Maestro di Cappella per 5 anni. Mentre curavo la trascrizione del manoscritto pensavo ai testi salmici che mi hanno richiamato alla mente Rev Davide che danzava davanti alla tenda mentre li recitava. La suggestione diventerà realtà, in quella serata grazie alla partecipazione del ballerino Giuliano de Luca che vestirà i panni di Rev Davide». La serata, a ingresso libero, avrà un bis, venerdì 21 settembre alle 21 nel cortile del museo di storia naturale Faraggiana, preceduto nel tardo pomeriggio da un’esecuzione nel chiostro della Canonica. Ingresso 5 euro, con prevendite alla biglietteria del teatro. «Un appuntamento fuori dal Coccia simbolico quello del 15 – ha aggiunto il maestro Beltrami -, perché la falegnameria è nel cuore di Sant’Agabio, che in quei giorni sarà animata dalle festività patronali».
L’apertura ufficiale del festival sarà quindi il 17 settembre, nel salone della Prefettura, con l’ensemble barocco del conservatorio Cantelli: «Il nostro ensemble ha musicisti di fama internazionale – come ricordato dal direttore del cantelli Roberto Politi – pensiamo solo alla tromba di Cassone e al violoncello di Nasillo. Avere un teatro dove presentare queste eccellenze è per noi occasione importante. Abbiamo puntato su composizione barocche di noti compositori, ma meno conosciute, da Stradella a Scaralatti, Corelli a Melani, tutti maestri di cappella». L’ingresso è gratuito.
Il festival, che comprende anche una “sorpresa” a cura della Scuola di Teatro musicale (ne parliamo nel box) si chiuderà il 23 settembre al Coccia con il primo concerto del cartellone Sinfonica della stagione 2018-2019, dal titolo “Who’s Carlo Coccia?”. L’orchestra Carlo Coccia con quella del conservatorio, dirette da Gianna Fratta, proporranno tre composizioni di Carlo Coccia, i cui spartiti sono conservati all’istituto Brera (ne ha parlato Roberto Rigato, ricordando che il Brera conserva oltre 1800 spartiti musicali), inframmezzati da composizioni di Haydn, Rossi e Rossini. Il critico musicale Alessandro Mormile interverrà con suggestioni di letteratura musicale. Ingresso da 15 a 30 euro.
Plauso per l’iniziativa da parte del nuovo assessore alla Cultura Emilio Iodice e naturalmente dal direttore artistico del teatro: «Mi piace aprire il sipario con questo festival – ha sottolineato – che esprime la forza delle istituzioni culturali novaresi, aver imparato a far rete ed essere sinergiche. La rassegna si è potuta fare proprio perché gli enti che hanno partecipato hanno accettato di interagire e di dare il loro contributo anche economico».
Valeria Balossini