A Parone si è svolto il tradizionale raduno d’agosto dei poeti dialettali, organizzato dalla Pro Loco, presieduta da Maria Rosa Frigiolini, con l’attivissima Paola Castagnola a rivestire il ruolo di segretaria.
A condurre la serata la direttrice della biblioteca di Varallo, Piera Mazzone, che la racconta ora così:
“Tra rime e musica” quest’anno ha avuto come protagonisti: Ivano Bondetti “’l Gerbiu”, Enzo Dalberto, “Ciacula”, Fulvio Folghera “’l Bargnun dal Dram”, Marilena Rotti, Primo Vittone, mentre le poesie di Piera Baladda, “Pierot”, sono state lette da Daniele Conserva che è anche un apprezzato poeta, ma questa volta ha preferito rivestire i panni del cantautore, contrappuntando la serata con canzoni dialettali definite: “Piccole storie da mettere in musica”.
Gli amici poeti rendono migliore la vita: “Tra un sagrin e l’aut” i “Magnifici Sette” sono riusciti a commuoverci, a farci sorridere, ma anche riflettere, con versi che paiono affiorare da un passato più a misura d’uomo, in cui contavano le persone, i valori, la delicatezza dei sentimenti: “Ti amo” in dialetto non esiste, ma si esprime con “It veui bèn” e l’amore è riposto in tante piccole cose. Angiulina, Bice, la Maestra Maria Sterna, la donna celata dietro il rimpianto della rondine che tornando in primavera trovò il balcone chiuso, sono donne forti, che hanno saputo vivere con dignità ed orgoglio, lasciando un grato ricordo.
Poesia e arte contemporanea sono complementari: i “Quadri’n mes la cità”, i murales del progetto Waral, diventano protagonisti anche di una storia di parole multicolori, così come la musica, racchiusa nell’armonia della natura.
Il tema è libero, la metrica altrettanto, a volte anche troppo, ma…tutto è relativo, come il concetto di pulito e di sporco che cambia nelle varie epoche, e quello ormai desueto di decoro, argutamente messo in versi da Enzo Dealberto e Marilena Rotti.
L’inappuntabile servizio audio della serata è stato curato dal Vice Presidente della Pro Loco, Agostino Bondetti, mentre il libricino con tutte le poesie, reca l’inconfondibile segno della grafica e della stampa di Ermes Pitto.
Al termine un brindisi per gustare le ottime miacce e il rinfresco offerto dalla Pro Loco.