Si è insediata nella giornata di oggi, giovedì 2 agosto, Rosanna Lavezzaro (foto Mario Finotti), il nuovo questore di Novara. Lavezzaro, torinese, 52 anni, è la prima donna ai vertici della Questura novarese: si è presentata questa mattina alla stampa. Ha già incontrato il sindaco Alessandro Canelli e, nei prossimi giorni, incontrerà altri rappresentanti delle istituzioni novaresi.
«E’ il primo giorno nel mio nuovo incarico – ha spiegato il nuovo questore – Arrivo a Novara dopo 2 anni e 3 mesi trascorsi alla guida della Questura di Vercelli, un periodo che mi ha lasciato molto. Novara – ha poi aggiunto, parlando della nuova città che la accoglie – la conosco poco. E’ stato così anche per Vercelli, visto che ho trascorso gran parte della mia carriera a Torino, ma subito si è creato un rapporto molto positivo, un’esperienza di cui serbo molti ricordi. Sono sicura che accadrà altrettanto anche qui a Novara, di cui sto iniziando a conoscere qualcosa in questi giorni. So che siete più legati al Milanese come territorio e che avete diverse aziende importanti. A Torino – ha spiegato Lavezzaro, parlando della sua esperienza passata – ho vissuto due periodi particolari della mia carriera, con nove anni alla Digos della Questura, quindi altri dodici all’Ufficio Immigrazione e poi un breve periodo come capo di gabinetto. Sono quindi poi diventata questore di Vercelli e ora sono a Novara». Quanto a se adotterà una particolare linea di condotta o se avrà precise linee guida: «non sono solita partire con idee già preconfezionate – risponde – Da sempre preferisco cercare di capire le caratteristiche, la realtà del territorio in cui mi trovo a lavorare. Devo capire io quali sono gli eventuali nervi scoperti della città e, quindi, poi, ragionare sul da farsi. Non tutte le città sono uguali: ognuna è una storia a sé, ogni posto è diverso dall’altro. In un primo periodo mi porrò in una posizione di ascolto, successivamente, in base a quanto emergerà, si ragionerà e si interverrà adeguatamente».
Per il nuovo questore il confronto è importante. L’ha sottolineato, rispondendo a una domanda riferita ai rapporti conflittuali che, in questi anni, si sono evidenziati tra l’ex questore e alcuni agenti in servizio in piazza del Popolo. «Non guardo al passato e non voglio parlare del passato o di chi mi ha preceduto – ha risposto – Da quando faccio questo lavoro sono solita confrontarmi e mettermi in ascolto, ascoltare l’opinione, i consigli di tutti. Anzi mi aspetto proprio dai miei uomini proposte, idee, suggerimenti per risolvere eventuali problemi. A me, come questore, spetterà la decisione finale, fare un punto di sintesi, trarre le conclusioni, ma il confronto è importante e proprio questo chiederò ai miei uomini».