La mostra dedicata al Maestro Enzo Rossi Da Civita, che il Comune di Romagnano Sesia si appresta ad inaugurare nella sede di Villa Caccia il 9 giugno alle ore 17, rappresenta un’altra tappa di un cammino iniziato a Novara nella sala del Broletto un anno fa circa. Un successo senza precedenti del quale anche l’allora amministrazione comunale novarese rimase stupita per un riconoscimento così puntuale da parte della cittadinanza nei confronti di un artista autoctone. Eppure, dopo la scomparsa del grande Maestro avvenuta nel maggio 2011, la prima mostra allestita al Broletto è parsa attesa da tutti i suoi estimatori per rivivere attraverso le sue opere la genialità riservata del proprio autore.
Enzo Rossi Da Civita sarà nuovamente esibito attraverso i suoi capolavori in una mostra imperdibile dal titolo “ La concretezza dell’astrazione “ che si terrà in quel di Romagnano Sesia dal 9 giugno al 10 luglio presso la Serra di Villa Caccia.
“ La concretezza dell’astrazione “, nel suo concetto di ossimoro, sintetizza appieno il ricercato lavoro dell’artista, architetto, scultore, pittore, progettista e restauratore novarese sempre alla ricerca della fusione tra il sogno e il reale, tra divinità e uomo, tra il pensiero e l’esistenza di cartesiana memoria. Il voler unire indissolubilmente questi concetti attraverso l’espressione dell’arte che ingloba il pensiero filosofico ha elevato l’artista nella produzione di opere parlanti, che si raccontano agli occhi e che colloquiano con l’anima di chi li osserva stupito.
Nato a Civita Castellana (Viterbo), Enzo Rossi ha trascorso la maggior parte delle sua esistenza a Cameri (Novara). Dopo aver studiato presso l’Accademia di Brera a Milano, si è laureato in architettura con il massimo dei voti, quindi ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento con il massimo punteggio. L’insegnamento è stato infatti l’altro suo talento, come docente di educazione artistica nelle scuole medie, di discipline pittoriche, disegno, scultura al Liceo Artistico e infine come Preside del Liceo Artistico “F. Giani” di Alessandria. Allievo dello scultore Assen Peikov e del famoso restauratore del Vaticano e del Louvres Pico Cellini, collaborando con gli stessi maestri. Ha condiviso la realizzazione di grandi opere con importanti architetti contemporanei e per più di trent’anni ha trasmesso il proprio verbo artistico per le grandi città industriali del Nord Italia ed Europa, arricchendo edifici, monumenti e arredi pubblici, svelando quel talento che lo ha trasformato in un indiscusso Maestro in tal senso.
La sua ricerca artistica l’ha portato ad esprimersi indifferentemente sia in campo pittorico sia scultoreo (legno, ferro, rame, bronzo, mosaico, ceramica, affresco, olio, ecc). Nell’anno 2000 fu insignito della nomina di Accademico Europeo per le Relazioni Economico-Culturali e nel 2005, all’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, è stata discussa la tesi di laurea in lettere e filosofia sulla sua vita. Numerose le mostre personali in Italia, Europa, Stati Uniti, le collettive a cui prese parte, e le commesse che a livello internazionale realizzò per istituzioni pubbliche e private.
Dalla pittura alla scultura, sia essa in acciaio sia in legno – materiale provato dal tempo – Enzo Rossi da Civita ha mostrato di avere una tensione estetica e di movimento continua e costante. Attratta atavicamente dalle linee neoclassiche e dalla lezione italiana di scultura del primo novecento, la ricerca di Rossi si è dipanata attraverso un linguaggio fatto di movimento ma anche di unità estetica. Non vi è uno strappo nelle sue opere, come quello futurista, ma piuttosto un lento declivio del materiale. Il legno si aggroviglia, ritorna, si racconta poroso.
Cenni critici di Emiliana Mongiat sulla mostra “ La concretezza dell’astrazione “
“ Giocare con i significati semantici di parole e concetti permette sempre di trovare possibilità di letture inedite e avvincenti delle opere a cui i termini si riferiscono. A maggior ragione se i dipinti e le sculture sono di Enzo Rossi, personalità artistica poliedrica e mutevole nell’uso di tecniche e materiali ma ferma e profonda nell’imprimere loro il significato.
Come nelle sue grandi composizioni tridimensionali in acciaio inox, anche nelle opere esposte in questa occasione – prevalentemente dipinti ad acrilico su tela e qualche scultura – è chiaramente riconoscibile la presenza di un nucleo, di una germinazione che in ogni opera diventa fonte di energia vitale, cromatica e formale, in grado di catturare il visitatore e di metterlo in relazione con quanto l’artista ha creato. Ed è proprio in questo nucleo che si annida la concretezza dell’astrazione: una forma che risponde alle regole astratte della geometria ma che trova significanza nel codice semantico della vita.
Una forma che attraverso risonanze formali concentriche astratte si dilata nella concretezza della tela, si esprime nella matericità tangibile del colore, delle tracce di pennellate e segni. Il percorso mentale fra l’astrazione di forme, tensori dinamici, risonanze in dilatazione e la concretezza di un’esperienza di originare una vita, nelle opere di Enzo Rossi si carica di dimensioni più intime e personali: diventa immagine simbolica di una percorso d’arte compiuto fra la continua astrazione di un pensiero intriso di bellezza alla ricerca dell’armonia e la necessaria concretezza del quotidiano.”
Enzo Rossi Da Civita “ La concretezza dell’astrazione “
Romagnano Sesia
Villa Caccia – Serra, dal 9 giugno al 10 luglio
Inaugurazione e vernissage : 9 giugno ore 17.00
Orari della mostra
Venerdì – Sabato – Domenica : 15.00 – 19.00
10 luglio : 15.00 – 19.00