I Carabinieri della Compagnia e del Gruppo Forestale di Novara hanno concluso un’operazione che ha portato all’arresto di due persone per riciclaggio e alla denuncia di altre due. A finire in manette sono stati B.L., di 47 anni, residente a Cameri, e B.V., di 54 anni, residente invece a Biandrate.
Erano le 12 circa dello scorso 21 maggio, quando, durante una serie di attività di
controllo, che, su tutto il territorio della provincia, i Carabinieri stanno svolgendo per
verificare il rispetto delle norme in materia di tutela dell’ambiente, un’aliquota di
militari della Compagnia Carabinieri di Novara e del Gruppo Forestale del capoluogo
è intervenuta in un capannone di Biandrate, sulla strada provinciale per
San Nazzaro Sesia, per verificare il rispetto delle prescrizioni sullo smaltimento dei
rifiuti. Nel corso delle attività i militari sono entrati nel capannone (di proprietà
del B.L.), dove hanno riscontrato la presenza di due grosse bobine di fune di rame
ancora integre e dotate di numero di serie (grazie al quale in seguito sarebbe stato
possibile risalire al proprietario), nonché di una grossa bobina mancante della
struttura in legno e con il cavo parzialmente srotolato e in parte lavorato.
Sul materiale ferroso i Carabinieri hanno trovato adagiato un flessibile da taglio, che era
ancora collegato all’impianto di alimentazione elettrica. Durante i controlli sono stati rinvenuti 4 enormi cumuli di funi di rame tranciati in segmenti di varie misure,
privi di targhette identificative, con accanto una cesoia e due grossi macchinari da
taglio collegati a una presa elettrica. I militari si sono trovati insomma di fronte a uno
scenario perfettamente assimilabile a delle vere e proprie postazioni di lavoro per il
taglio dei cavi di rame. Gli immediati accertamenti effettuati hanno consentito di
stabilire che il rame era di provenienza furtiva in quanto sottratto dal deposito di RFI
(rete Ferroviaria Italiana) di Bussoleno (TO) nel periodo compreso tra l’11 e il 15
maggio. Inoltre, durante le verifiche, i Carabinieri hanno trovato nel capannone
un ulteriore grosso quantitativo di altri beni di provenienza illecita (per la precisione
pastiglie per lavastoviglie), oltre a cavi elettrici, radiatori in ghisa e svariati capi di
abbigliamento di origine sconosciuta. Complessivamente sono stati rinvenuti 150 quintali di rame che era stato rubato.
Sulla base delle attività dei Carabinieri, che nel medesimo contesto investigativo
hanno deferito in stato di libertà due persone che erano state bloccate sul retro
dell’immobile mentre tentavano di allontanarsi in tutta fretta, la Procura della
Repubblica di Novara ha chiesto al Gip del Tribunale la convalida degli arresti.
Con ordinanza del 24 maggio il gip Luca Fidelio ha convalidato gli arresti e ha
emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di B.L. e del
divieto di dimora nel comune di Biandrate nei confronti di B.V.