X

Da poco uscito dal carcere, riforniva di droga altri spacciatori, tutti giovanissimi

Quasi sette mesi fa, era lo scorso 12 ottobre, era stato arrestato con cinque chili di sostanza stupefacente, per la precisione tre chili di hashish e due di marijuana. Finito in carcere, era stato poi messo ai domiciliari e ora era sottoposto solo all’obbligo di firma.

Fuori dal carcere è tornato così a occuparsi dei suoi ‘vecchi’ affari, riprendendo a spacciare. ‘Base’ della sua attività, il Parco Cicogna di Trecate. L’uomo è un 45enne novarese, più volte finito al centro della cronaca per vicende di spaccio, almeno da dieci anni a questa parte. Dall’area verde trecatese riforniva altri spacciatori, tra cui un giovanissimo, un 19enne, che vendeva poi il ‘fumo’, ma anche altro tipo di droga, in particolare cocaina, ai ragazzi di un istituto superiore di Novara. Le cessioni, stando a quanto riferito in conferenza stampa in Procura dai carabinieri, avvenivano nei pressi della scuola. Il 45enne e il 19enne, insieme a un altro soggetto di 65 anni, sono finiti in carcere questa notte durante l’operazione “School” dei carabinieri del Reparto operativo di Novara. Altri sette giovanissimi, tutti con un’età compresa tra i 19 e i 21 anni, sono finiti invece ai domiciliari. I genitori, stando a quanto riferito dai carabinieri in conferenza stampa, non si erano accorti di nulla.

Sei dei 10 arrestati sono di Trecate, due di Novara, uno di Galliate e uno di Pogno. Un’ottantina, come riferito in conferenza, gli assuntori di sostanza stupefacente controllati dai militari nel corso delle indagini. Tra loro anche alcuni minorenni. Saranno segnalati alla Prefettura come assuntori. Il procuratore capo Marilinda Mineccia: «Ciò che più preoccupa è la comparsa della cocaina tra le droghe assunte dai giovani. Fortunatamente le Forze dell’ordine hanno dato vita da tempo a una serie di controlli e, soprattutto, ad azioni di prevenzione e di educazione alla legalità all’interno delle scuole. C’è un’ottima collaborazione da parte degli istituti e quindi il fenomeno è sotto controllo».

Monica Curino: