Molta gente oggi nella chiesa della Cappuccina per l’inaugurazione di un un mosaico raffigurante la Madonna di Re dono dell’artista sardo Gianni Basciu di Sant’Antioco. La parrocchia ha pensato di inserire l’evento a ridosso della festa del Miracolo della Madonna di Re che cade il 29 aprile. Il dono è un omaggio alla prima chiesetta dei padri cappuccini dedicata appunto alla Madonna di Re. Alla cerimonia è seguita la messa presieduta dal vescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla e concelebrata da padre Giancarlo Iulita rettore del Santuario di Re, dal vicario episcopale don Vincenzo Barone e dai padri cappuccini. Nelle prime file il sindaco della città Lucio Pizzi, il presidente della provincia Stefano Costa, l’onorevole Mirella Cristina autorità militari. A presentare il dipinto è stato Roberto Lai studioso di storia e arte Sulcitana. A causa del tempo incerto non si è svolta la prevista processione per il trasferimento del mosaico dalla chiesa parrocchiale alla chiesetta della Madonnina di Re. La manifestazione si è conclusa con una conferenza della professoressa Vanda Cecchetti sulle origini della chiesetta della Madonna di Re. Il vescovo nel suo intervento si è soffermato sulla descrizione del quadro della Madonna e sul cartiglio “In gremio matris sedet sapientia Patris” nel grembo della madre siede la sapienza del padre. “In tutte le icone delle Madonna del latte il bambino che succhia dal seno della madre guarda noi mentre si alimenta alla sorgente della vita guarda e noi guardando a lui guardiamo alla sapienza del Padre. Mentre il bimbo, quando succhia al seno solitamente è rivolto alla mamma. Proprio perché Maria è la madre-vergine dell’attesa, del volto, della cura singolare, consente al Figlio di guardare a noi”. “La Madonna di Re – ha detto il rettore del Santuario padre Giancarlo Iulita – è una sorgente della Misericordia di Dio. Nel Santuario c’è la Madonna che attende i figli parla di una storia viva, auguro che questo quadro richiami alla Madonna di Re che appartiene a tutte le parrocchie ossolane”. “L’opera di Basciu ha detto Roberto Lai – getta un ponte tra il Piemonte e la Sardegna e rappresenta un passo di grande significato verso la nascita di una nuova intesa tra due realtà distanti ma allo stesso tempo unite nel nome di valori preziosi come l’amicizia, l’amore per l’arte, e la spiritualità”.