Ammonta a oltre 54 mila euro la somma raccolta nel Verbano Cusio Ossola a favore del Fondo Rete Caritas della Diocesi di Novara, radicato presso la Fondazione Comunitaria del Vco.
Si tratta del risultato ottenuto con la campagna di sensibilizzazione lanciata dalla Fondazione insieme alla Caritas diocesana e ai Vicariati dell’Ossola e dei Laghi, in occasione della Quaresima.
Con il titolo “Quaresima di fraternità 2018”, infatti, si è deciso di sostenere il Fondo Rete Caritas attraverso una raccolta di offerte nelle comunità parrocchiali dei due vicariati del Vco, coinvolgendo anche i Centri di ascolto, le Caritas parrocchiali e i Gruppi Vincenziani.
L’esito della raccolta è stato reso noto oggi pomeriggio, venerdì 20 aprile, a Baveno, presso la sede della Fondazione Comunitaria del Vco. «Come Fondazione – ha dichiarato il presidente Maurizio De Paoli – abbiamo svolto non solo il ruolo di salvadanaio, ma abbiamo deciso di metterci in gioco, raddoppiando la somma raccolta. Le donazioni in atto sono state 48 per un totale di oltre 27 mila euro, provenienti soprattutto da diverse parrocchie. Come Fondazione ci eravamo presi l’impegno, mantenuto, di raddoppiare la somma raccolta e così è stato. Il risultato è più che positivo, anzi direi che è andato oltre ogni rosea previsione».
Ora spetterà al Comitato del Fondo decidere su quali progetti investire i 54 mila euro. «La cifra è considerevole – ha affermato don Giorgio Borroni, direttore della Caritas diocesana, che insieme all’economo della Diocesi, don Renzo Cozzi, e ai due vicari territoriali fa parte del Comitato. – La sfida ora torna in capo a noi e spetterà a noi proporre alla Fondazione su quali progetti investire le donazioni. La prospettiva è quella di non disperdere in mille rivoli quanto raccolto, ma di restituire la generosità della gente in progetti concreti che guardino ad un aspetto tra lavoro, giovani e bisogno abitativo».
Soddisfazione per quanto raccolto è stata manifestata anche dai due vicari episcopali per l’Ossola e i Laghi, don Vincenzo Barone e don Gian Mario Lanfranchini.