L’episodio, una serie di colpi d’arma da fuoco contro una villetta di Tornaco, si era registrato il 10 gennaio alle 21. Sul posto, allertati dal proprietario, un imprenditore edile, erano intervenuti i Carabinieri di Vespolate e quelli del Nucleo operativo e radiomobile. Nella zona dell’abitazione erano stati trovati ben 13 bossoli calibro 9 x 21.
I colpi avevano raggiunto diverse parti del cancello a un’altezza tale da poter costituire un serio pericolo per eventuali persone che, quella sera, avrebbero potuto trovarsi dietro. Le immediate indagini dei militari e alcuni elementi forniti dalla vittima hanno portato nella giornata di mercoledì a eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Novara, su richiesta della locale Procura. Ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di quattro soggetti, tre dei quali di origine calabrese, residenti a Brandizzo nel Torinese. Sono tutti indagati per concorso in tentata estorsione aggravata e di concorso in detenzione e porto abusivo di pistola.
A eseguire l’ordinanza i Carabinieri della Compagnia di Novara con il supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Chivasso, del Nucleo Cinofili CC e del Nucleo Elicotteri CC di Volpiano. Raggiunti dall’ordinanza sono G.C., 36enne, imprenditore, già conosciuto dalle Forze dell’Ordine, il fratello 29enne G.C., anche lui imprenditore e già noto alle Forze dell’Ordine, F.I., 30 anni (come gli altri imprenditore e nome noto alle forze di polizia) e, quindi, D.V., 31 anni, geometra.
Sin dalle prime indagini dei Carabinieri, l’attenzione si era concentrata su alcune persone che avevano avuto rapporti di lavoro con la vittima, che aveva effettuato una serie di lavori per alcune villette a Brandizzo. Gli accordi economici, inizialmente consistiti nel pagamento di una quota giornaliera, sono risultati determinanti per l’inizio di una serie di minacce di cui l’imprenditore edile sarebbe diventato vittima. Lo scorso agosto il 29enne G.C. da un lato pretendeva la realizzazione di alcuni lavori extra e dall’altro smetteva di pagare il dovuto. Al rifiuto della vittima di lavorare senza essere pagato, sono iniziate le minacce da parte dell’uomo, del fratello di 36 anni e del cognato di quest’ultimo, F.I. Minacce culminate a gennaio 2018 con l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione della parte offesa.
A partecipare agli spari alla casa, il 29enne, F.I. e, quindi, D.V., in rapporti molto solidi con i fratelli. Hanno raggiunto Tornaco a bordo di una Panda. Come partecipe all’organizzazione, mandante e concorrente morale, per i Carabinieri, è stato individuato il 36enne G.C.; agli altri tre, invece, si contesta anche l’esecuzione materiale dell’azione di fuoco. Il 36enne, stando ai Carabinieri, sarebbe una figura in grado di determinare una rilevante capacità intimidatoria, anche in forza dei solidi legami con esponenti di spicco della ‘ndrangheta.