Forestale scopre officina abusiva a Novara, sversati oli nelle fognature

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Scoperta e sequestrata dai militari della Stazione Carabinieri Forestale, un’autofficina abusiva in una zona periferica di Novara.

Dal sopralluogo era emerso che la struttura risultava registrata presso la locale Camera di Commercio soltanto quale centro per la sostituzione di pneumatici, ma effettuava anche l’attività di autofficina meccanica. In più gli accertamenti condotti in loco, consentivano di appurare che il titolare dell’autofficina effettuava anche la gestione illecita degli oli esausti, che a norma di legge sono rifiuti pericolosi. L’impresa, infatti, era priva di autorizzazione ambientale né risultava avere adottato le misure di cautela prescritte dalla normativa a garanzia di una corretta gestione di tale tipologia di rifiuti.

1.500 i litri di oli accumulati e mantenuti senza l’adozione delle necessarie misure di protezione ambientale. I primi accertamenti hanno anche rilevato tracce di oli in un tombino che potrebbe avere fatto passare nella rete fognaria l’oggetto dello sversamento. ARPA e Acque Novara VCO, stanno svolgendo verifiche, ma per ora non sono emersi gravi pericoli per la salute pubblica. Ulteriori accertamenti sono in corso per meglio qualificare e quantificare l’impatto ambientale dell’attività.

Per i fatti è stato denunciato un cittadino pakistano residente a Novara con la contestazione di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, reato per il quale la legge prevede la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da € 2.600 ad € 26.000, oltre all’obbligo di bonifica dell’inquinamento prodotto. Per l’esercizio abusivo dell’autofficina è, inoltre, stata elevata sanzione amministrativa con pagamento in misura ridotta di € 2.500.

L’officina è stata sottoposta a sequestro, confermato da parte del GIP nella giornata di lunedì 9 aprile.

«Il fenomeno delle autofficine abusive – si spiega in un comunicato della Stazione Carabinieri Forestale di Novara ed Oleggio – è, purtroppo, in significativa crescita, con grave danno sia per l’economia che per l’ambiente. La possibilità di esercitare l’attività di impresa senza i preventivi controlli connessi al rilascio delle autorizzazioni previste, infatti, consente un significativo risparmio di costi e, di conseguenza, sui prezzi praticati al consumo. Tuttavia, tale risparmio spesso si traduce in un significativo aggravamento dei costi ambientali e sociali, in termini di maggiore inquinamento e di concorrenza sleale nei confronti degli operatori rispettosi della legge».