Grande emozione questa sera a Domodossola per l’inaugurazione dei restauri della chiesa della Madonna della Neve del 1600. L’edifico di culto è stato oggetto di un restauro conservativo e della ritinteggiatura delle facciate realizzate grazie alla donazione di oltre 130 mila euro del mecenate svizzero cittadino onorario di Domodossola Léonard Gianadda. “Questo è un luogo della spiritualità e un luogo del cuore – ha detto il sindaco Lucio Pizzi all’inaugurazione dei lavori della chiesa – siamo grati a Gianadda, è difficile trovare parole non scontate”. L’idea del restauro è maturata dopo l’inaugurazione di una fontana nella piazza sempre grazie a Gianadda. “Mio nonno giunto da Torino aveva passato il Sempione a piedi – ha detto Gianadda – e probabilmente è passato davanti a questa chiesa. Questo dono alla città è anche in sua memoria”. “Grazie di cuore- ha detto il parroco Vincenzo Barone prima della benedizione – questo è il cuore mariano della città”.
Dopo la cerimonia davanti alla chiesa vi è stato un altro evento culturale di rilievo, anche questo reso possibile dalla genearosità di Gianadda. A palazzo San Francesco infatti dal 6 aprile al 13 maggio, grazie alla collaborazione tra Fondazione e Associazione Ruminelli, Assessorato alla Cultura del Comune di Domodossola e Fondation Pierre Gianadda di Martigny sarà possibile ammirare la riproduzione in bronzo del “Bacio” la celebre scultura in marmo di Rodin. Il successo dell’opera in marmo convinse lo stesso Rodin ad autorizzare la riproduzione della stessa, a partire dal 1898, in alcune copie in bronzo, tra cui quella ospitata attualmente nel Parco delle Sculture della Fondation Pierre Gianadda di Martigny
Sempre a Palazzo San Francesco è stata inaugurata la mostra “Sculptures en lumière” di Michel Darbellay, sempre realizzata grazie alla Fondazione Gianadda (ingresso libero tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19).
L’assessore alla cultura Daniele Folino ha parlato di un «evento eccezionale per la nostra città». Grande gratitudine a Léonard Gianadda è stata espressa anche dal presidente della Fondazione Ruminelli Antonio Pagani.