Un chiaro e forte no al progetto “Cascina Alberto” che prevede da parte di Shell di far partire un programma di ricerche di idrocarburi sul territorio novarese, vercellese, biellese e varesotto. E’ quanto ha ribadito il presidente della Provincia di Novara Matteo Besozzi presentando il documento sottoscritto venerdì scorso in Provincia da 30 Comuni e dai parchi dell’Alta Valsesia e del Ticino alla Conferenza dei servizi sul progetto tenutasi in Regione a Torino. «Ho presentato il documento in Regione condiviso venerdì dai Comuni del territorio, dagli Enti e dai presidenti ribadendo la nostra contrarietà» ci ha detto Besozzi. Conferenza di servizi alla quale le varie parti hanno raccontato le loro intenzioni. «Il documento è teso soprattuto ad evidenziare la volontà da parte nostra di provare ad andare verso un tipo di sviluppo e crescita del territorio diverso da quello prospettato da Shell che vuole effettuare indagini sul petrolio». Il progetto di ricerca di idrocarburi di Shell riguarderebbe una zona piuttosto ampia: 462 chilometri quadrati con al centro il Medio Novarese e in totale 78 Comuni coinvolti. «Territorio che deve essere valorizzato dal punto di vista artistico, culturale, enogastromico e per le sue bellezze naturali – dice ancora Besozzi -. Il progetto di Shell va ovviamente contro a quelle che che sono le nostre idee. Riteniamo di non voler accettare neanche la prima fase, ovvero quella di ricerca. Seppur consapevoli che potrebbe avere una rischiosità anche relativa, preferiamo non affrontarla del tutto anche perchè se poi si dovesse trovare petrolio quali sarebbero i passaggi successivi? Ribadisco che vogliamo far crescere i territori su altri fondamentali». Ora, entro il 10 marzo, la Regione dovrà raccogliere le osservazioni varie e formulare una indicazione al Ministero. «E’ possibile che venga chiesto una proroga per ulteriori informazioni tecniche che in questo momento forse mancavano – ribadisce Besozzi -. La Regione dovrà dare un parere in base alla Conferenza di serzizi. Voglio però ricordare che con lo Sblocca Italia l’ultima parola spetta al Ministero che indipendentemente dal nostro parere potrebbe far andare avanti il percorso». All’assemblea di venerdì scorso tenutasi in Provincia di Novara a partecipare anche il consigliere delegato della Provincia di Novara Giuseppe Cremona. «Il documento non poteva che essere votato all’unanimità. La contrarietà a qualsiasi progetto di estrazione e di ricerca per gli idrocarburi è stato ribadito con forza. Il nostro territorio ha valenza agroalimentari ma non solo. La vocazione dell’area interessata alla ricerca è anche turistica. Le ripercussioni nelle varie fasi di ricerca ma soprattutto di estrazione potrebbero portare problemi di salute pubblica. Il pericolo riguarda anche la falda acquifere da da cui si estrae l’acqua potabile». Cremone spiega poi un’altra contrarietà: «La legge Sblocca Italia espropria le istituzioni territoriali di competenze sulle materie delegate della tutela del paesaggio e della gestione del territorio, l’ultima parola spetta al Governo centrale. Non siamo d’accordo con questo».