Novara, esame della patente: quattro candidati muniti di strumenti tecnologici fermati dalla Polizia

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Esame della patente, quattro candidati fermati dalla Polizia perché muniti di tecnologia
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La Polizia di Novara ha fermato quattro candidati, muniti di strumentazione tecnologica utile a ricevere le risposte corrette da remoto, nel corso dell’esame teorico per il conseguimento della patente di guida.

L’operazione è a cura della Polizia Stradale di Novara, a seguito di un servizio specifico di controllo al locale Ufficio della Motorizzazione Civile, dove si sarebbe tenuta una sessione d’esame teorica per il conseguimento della patente di guida, che ha portato a identificare e denunciare 4 cittadini extracomunitari di 44 anni, di 41, di 31 e di 23, perché trovati in possesso di strumentazione tecnica (microcamere e microauricolari) volta a ottenere con l’inganno le risposte esatte ai quiz dell’esame.
Sono stati in due ad attirare l’attenzione degli operatori. Il primo, che superava brillantemente l’esame con un solo errore, nonostante avesse manifestato in precedenza notevoli difficoltà anche a inserire il proprio codice fiscale necessario per iniziare la prova, e un secondo, che terminava la prova con esito positivo in metà del tempo concesso agli altri candidati (quindi circa 15 minuti), senza commettere neppure un errore. Gli altri due denunciati sono stati invece bloccati fuori dagli Uffici della Motorizzazione. Uno ha cercato di allontanarsi in quanto avvisato da altri della presenza dei controlli espletati dalla Polizia e l’altro poiché, a seguito dell’agitazione dimostrata nel corso della perquisizione, è stato trovato in possesso di microcamere e cellulari incollati a capi d’abbigliamento, usabili per il superamento dell’esame. L’uomo, una volta sorpreso a indossare una microcamera a forma di bottone collocata sulla camicia, alimentata da una batteria fissata tra le scapole e collegata con un modem wi-fi, ha collaborato a far individuare il suo complice posto all’esterno. Una volta fuori dalla struttura, però, ha tentato poi di darsi alla fuga, usando violenza e resistenza nei confronti di due operatori di polizia che, con non poche difficoltà, sono riusciti poi a bloccarlo solo dopo 10 minuti di colluttazione, anche grazie all’ausilio di un passante. Per questo motivo è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria per il giudizio per direttissima che si è tenuto l’altra mattina, in Tribunale a Novara, a seguito del quale è stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione. Sono attualmente in corso accertamenti per l’identificazione dei complici degli indagati.