La fondazione dell’Abbazia di S. Silvano risale agli anni precedenti il 1008, una prima documentazione parla dell’”Altare a majoribus restauratum”. Originariamente ad unica navata con sacrestia e torre campanaria in zona centrale sopra la facciata di ingresso, venne ampliata verso la metà del ‘500 con la costruzione delle due navate laterali e dell’Oratorio di Santa Marta. Nella seconda metà del ‘500 venne ulteriormente ampliata con la costruzione di due ordini di cappelle contigue alle navate minori, del presbiterio e di una nuova abside. Ricostruita nella forma attuale dopo il crollo causato dall’incendio del 1844, si presenta con colorazioni dominanti in marrone tenue e nocciola con decorazioni in tonalità di colore. Le decorazioni del catino dell’abside sono datate 1830 ed attribuibili al pittore Capriolo di Vercelli, mentre sicuramente posteriori le tinture in beige, nocciola e marrone chiaro delle altre superfici con finte cornici, filettature. La relazione del restauratore Maurizio Guidotti Sottini indica che le decorazioni appaiono offuscate da sedimenti polverosi, fuligginosi e carboniosi sulle volte, con presenza di espansioni saline in prossimità della cupola del presbiterio e sulla volta della navata centrale (causate da infiltrazioni dal tetto ora ripassato e rimesso in pristino). La pellicola pittorica risulta ben aggregata al supporto per i leganti emulsivi a base di resine sintetiche caratteristiche dei dipinti a tempera. L’intervento prevede la stabilizzazione delle superfici pittoriche e l’eventuale restauro delle parti gravemente ammalorate. Un primo intervento riguarderà una serie di saggi stratigrafici per rilevare la presenza di precedenti pitturazioni e tinteggiature.
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