Grande partecipazione questo lunedì pomeriggio primo gennaio, a Novara, alla tradizionale marcia della Pace promossa dalla Comunità di S. Egidio.
Un’iniziativa che ha portato in centro alcune centinaia di cittadini. Obiettivo della manifestazione, cui hanno preso parte anche il direttore della Caritas diocesana, don Giorgio Borroni, e don Brunello Floriani, vicario episcopale per la pastorale e vicario episcopale territoriale per la città di Novara, esprimere il proprio ‘no’ a ogni tipo di guerra, a ogni sorta di conflitto e di violenza.
Un evento andato in scena anche in altre città d’Italia, da Roma a Genova sino appunto a Novara. Un momento per riflettere, italiani e stranieri, adulti, ragazzi e bambini, di ogni credo religioso, sull’importanza della pace, sull’impegno che ognuno, ogni giorno, deve mettere per far sì che si costruisca la pace.
Una marcia avviata in piazza Cavour e che poi, lungo le principali strade del centro, è giunta sino in piazza Duomo, dove c’è stato il momento conclusivo, con le testimonianze di uomini e donne fuggiti alle guerre, da Julanar a Mamadou. A guidare la marcia, come sempre, Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di S. Egidio e tanti volontari del gruppo novarese. A precedere il corteo, la banda musicale di Castelletto Ticino. Tema della marcia, “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, come si intitola il messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della 51esima Giornata Mondiale della Pace.