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Partito “Accendi la carità”: la Diocesi stanzia 250mila euro per la lotta alla povertà

Non una singola iniziativa, ma uno stile di vita che deve nascere e prendere piede. Il vicario generale mons. Fausto Cossalter presenta così il progetto per l’Avvento “Accendi la carità” con il quale la diocesi stanzia 250.000 euro a favore di persone in difficoltà con la costituzione di un Fondo con la Fondazione comunità novarese. Il primo progetto prevede lo stanziamento immediato attraverso la Caritas diocesana di 40mila euro ai quali si aggiungeranno 60mila euro per tutto il 2018 che saranno distribuiti ai 57 Centri di ascolto Caritas della diocesi, che già sopperiscono alla povertà diffusa sul territorio, in aumento tra gli italiani secondo i dati forniti dal direttore della Caritas diocesana don Giorgio Borroni (vedi box a fianco).

Il secondo progetto, denominato “Adottiamo una famiglia” e per il quale sono stati stanziati altri 150mila euro sempre dai fondi dell’Otto per mille della Cei, punta ad affiancare 30 famiglie in difficoltà sulle tre grandi aree della spesa alimentare, del lavoro e del risparmio energetico per aiutarle a rimettersi in piedi ed uscire dalle situazioni che causano la povertà. «Vorremmo che questo progetto non durasse lo spazio di un tempo ma che divenisse attenzione costante» ha rimarcato mons. Cossalter nella conferenza stampa con la quale mercoledì scorso sono stati presentati i due progetti. «Il titolo Accendi la carità – ha spiegato – è nato sia dalle sollecitazioni di papa Francesco con l’istituzione della Giornata mondiale dei poveri che dal nostro desiderio che questi gesti si propaghino nel tempo, fino a diventare un abito mentale e operativo per le nostre comunità». Un progetto lanciato con forza dal vescovo mons. Franco Giulio Brambilla la sera dello scorso lunedì 20 novembre durante la preghiera comunitaria nella chiesa di sant’Eufemia e con la quale la diocesi stanzia una somma attraverso i centri di ascolto della Caritas «che sono le nostre antenne sul territorio», dove un numero crescente di nostri concittadini si rivolge per capire dove trovare un lavoro, una casa, come pagare le bollette e arrivare alla fine del mese.

«La Caritas – ha aggiunto mons. Cossalter – ha proprio questo scopo di educarci tutti ad avere questo sguardo diverso: per questo vorremmo che questo gesto inaugurasse uno stile». A partire dalla prima domenica di Avvento fino al Natale dell’anno prossimo la diocesi invita tutti i fedeli a contribuire con ulteriori donazioni al progetto “Accendi la carità” in modo che siano le stesse comunità ecclesiali e civili a farsi carico dei poveri che, ha ribadito il direttore della Caritas don Giorgio Borroni, «non sono della Caritas ma appartengono a tutti noi». Proprio per questo“l’iniziativa si ripeterà ogni anno». Il sogno è quello di fare in modo che ciascuno incrementi secondo le proprie disponibilità questo fondo messo a disposizione delle iniziative già attive nelle singole parrocchie: raccolta di alimenti durante le Messe, progetti di famiglie che adottano famiglie, raccolte fondi dei bambini all’interno dei cammini di catechesi, distribuzione di lumini al posto delle luminarie natalizie. Con il proprio contributo e visita di persona ad una realtà parrocchiale o di volontariato si daranno così più risorse alle attività caritative presenti su tutto il territorio. La scelta di lavorare con la Fondazione Comunità novarese, rimarca don Borroni, nasce dalla convinzione che la lotta alle tante forme di povertà e di fragilità sul territorio «possa essere vinta coinvolgendo tutti gli attori, civili ed ecclesiali, con una rete di vicinanza e prossimità che moltiplica le donazioni possibili da parte di tutti» come si vede anche dalla “Tessera dona spesa” che può essere utilizzata anche dalle aziende per i regali di Natale. Intenti sottoscritti «con soddisfazione e l’augurio di una partecipazione importante» dal presidente della Fondazione comunità novarese Cesare Ponti che al termine dell’incontro ha firmato una convenzione con la diocesi per la Costituzione del Fondo erogativo per raccogliere le donazioni.

Manuela Borraccino: