Cast al gran completo con i giovani della Scuola Musicale del Coccia di Novara, martedì nel foyer del teatro, per la presentazione di Carmen, produzione novarese al debutto (il 7 alle 20,30 e l’8 ottobre alle 16,30). Al tavolo dei relatori, il regista Sergio Rubini, all’esordio nella lirica. «E’ una tradizione novarese da rispettare quella dell’apertura di stagione con un’opera lirica – come ricordato da Renata Rapetti, direttore artistico del Coccia. Ma in questi ultimi tre anni ho voluto dare un’impronta diversa e chiamare registi innovativi, anche fuori dagli schemi, come Morgan e Dario Argento, che hanno saputo coniugare l’opera ad altre forme d’arte e di spettacolo, cinema, prosa, sceneggiature moderne… Per questa Carmen, che mancava a Novara da cinque anni, ho avuto la fortuna di incontrare Rubini che ha subito accettato. Per lui, con anni di premiata carriera cinematografica alle spalle, era una nuova sfida». Lo ha confermato lo stesso Rubini: «Fin da piccolo – ha esordito il regista – amavo canticchiare le celebri arie liriche. L’opera mi piace, ma la vita mi ha portato a fare altro. Ho accettato di fare Carmen perché ho sentito mie le ragioni di questa donna: la sua forza sta nella debolezza della seduzione. Ma tutto il lavoro è affascinante, ambiguo: non ci sono né buoni né cattivi, si resta sospesi. La lirica mi ha conquistato, non mi fermerò a Carmen».
UN CAST GIOVANE, DAI SOLISTI AI CORISTI E ORCHESTRALI Matteo Beltrami, direttore musicale del Coccia, dirige la Stm del Coccia e l’Orchestra del conservatorio Cantelli di Novara (rimandiamo all’ampia intervista col giovane maestro pubblicata sulle nostre pagine settimana scorsa, ndr). Notevole l’insieme corale, con la San Gregorio Magno di Trecate, insieme al coro delle voci biache Accademia Langhi, preparati dal maestro Mauro Trombetta. «Tra i coristi – è la nota del maestro Beltrami – anche il soprano francese Laura Baudelet, che ha aiutato i coristi nella giusta pronuncia del francese. Aliusa Kolosova è Carmen («Una giovane promessa della lirica – ha commentato Beltrami – che dopo Novara che l’ha tenuta a battesimo, è già pronta per i palcoscenici internazionali») e Azer Zada don Josè. Carmen uguale Spagna. A Rubini non manca il collegamento con l’attualità: «Ho la Spagna nel cuore, sento affetto per la Catalogna e soffro per le sofferenze che subisce». L’ultima è una battuta: «Sono un po’ preoccupato: Bizet morì d’infarto quasi subito dopo la ‘prima’ dell’opera, che fu un insuccesso…Mi auguro sorte migliore!». Ingresso da 62 a 32 euro. Valeria Balossini